Febbraio 17, 2017
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ORA POSSIBILE STUDIARE NUOVE TERAPIE

Si apre un nuovo capitolo nella lotta ai tumori del pancreas, che hanno una mortalità del 60% che, secondo gli oncologi, è il problema clinico più importante tra queste neoplasie. Un gruppo di ricerca internazionale coordinato dal team italiano di Arc-Net, centro di ricerca dell’Università di Verona e Azienda ospedaliera universitaria integrata, diretto dall’anatomopatologo Aldo Scarpa, ha sequenziato il genoma dei tumori neuroendocrini del pancreas e ne ha decriptato il panorama delle mutazioni genetiche.
La scoperta consentirà di indirizzare lo sviluppo di specifiche terapie che vadano a contrastare le diverse tipologie di alterazioni individuate. I risultati sono stati pubblicati su Nature. “Grazie a questi risultati – ha spiegato Aldo Scarpa – saremo in grado di suddividere i pazienti che possano trarre beneficio da una terapia aggressiva come chemioterapie, chirurgia e radioterapie, da quelli che non ne hanno bisogno limitando il danno che deriverebbe da una terapia troppo aggressiva”.
Lo studio è stato realizzato grazie alla collaborazione con la biobanca di Arc-Net diretta dalla ricercatrice Rita Lawlor, con i clinici dell’Istituto del pancreas dell’Aoui diretto da Claudio Bassi e dell’Oncologia universitaria diretta da Giampaolo Tortora, il gruppo di Andrew Biankin di Glasgow e quello australiano coordinato da Sean Grimmond. Ha, inoltre, collaborato Angelo Paolo Dei Tos, anatomopatologo dell’azienda ospedaliera di Treviso. I ricercatori hanno lavorato su 160 tumori neuroendocrini del pancreas, del tipo “ben differenziato”, ovvero i più frequenti ma potenzialmente curabili data la lentezza del loro sviluppo.
Si tratta di neoplasie che hanno un comportamento clinico imprevedibile per gli oncologi poiché variano dal benigno all’altamente maligno.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 16.02.2017
Febbraio 17, 2017
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CONVOCAZIONE ASSEMBLEA DEI SOCI
L’Assemblea dei Soci della Sezione provinciale LILT di Ragusa è convocata giorno 28.02.2016 dalle ore 9,00 – alle ore 10,30 in seconda convocazione -per discutere il seguente ordine del giorno:
1) Approvazione bilancio consuntivo anno 2016;
2) Comunicazioni del Presidente.
Sono ammesse fino a tre deleghe per ogni socio.
Febbraio 6, 2017
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PER IL WORD CANCER DAY NUOVE LINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE

Il cancro è responsabile di quasi una morte su sei nel mondo, e il numero di nuove diagnosi è in continuo aumento e destinato a passare da 14 a 21 milioni l’anno da qui al 2030. Lo affermano le stime pubblicate oggi dall’Oms in occasione del World Cancer Day che si celebra il 4 febbraio.
Secondo l’organizzazione ogni anno 8,8 milioni di persone muoiono per tumore, la maggior parte delle quali nei paesi a basso e medio reddito, anche se in tutti i paesi molti casi sono diagnosticati in uno stadio avanzato. Il costo economico mondiale di questa malattia è stato stimato a 1,16 mila miliardi di dollari.
Per aiutare i paesi ad organizzare i servizi sanitari in questo senso l’Oms ha pubblicato oggi delle linee guida su diagnosi e trattamento precoce. “Una diagnosi di tumore tardiva e l’impossibilità di ricevere le terapie condanna molte persone a sofferenze non necessarie e morte precoce – afferma Etienne Krug, che dirige il dipartimento per le malattie non trasmissibili dell’Oms -. Applicando le indicazioni di questa guida è possibile migliorare diagnosi e trattamento soprattutto per i tumori di seno, cervice e colon retto”.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 03.02.2017
Gennaio 25, 2017
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CON UN TEST POSSIBILE CAPIRE MEGLIO QUALI CURE SCEGLIERE

Scoperta un’alterazione genetica che causa la resistenza ai farmaci nel tumore del seno ormonoresponsivo, che rappresenta i due terzi di tutti i tumori mammari. Il risultato ha permesso di mettere a punto un test in grado di identificarla nelle pazienti. Lo studio, pubblicato dalla rivista Nature Genetics, che permettera’ di migliorare l’efficacia dei farmaci contro il tumore del seno, e’ stato condotto presso l’Istituto Europeo di Oncologia da Saverio Minucci e Giancarlo Pruneri, entrambi professori presso l’Università degli Studi di Milano – finanziato dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) – in collaborazione con i gruppi del Dott. Luca Magnani (Imperial College, Londra) e del Prof. Antonino Neri (Ospedale Policlinico e Università degli Studi di Milano).
“Uno dei problemi più importanti nell’utilizzo dei farmaci anticancro – dichiarano Minucci e Pruneri – è rappresentato dalla comparsa di cellule tumorali resistenti al trattamento.
L’individuazione dei meccanismi di resistenza del tumore rappresenta un traguardo fondamentale per vincerla, utilizzando nuovi farmaci diretti contro la resistenza, oppure identificando modalità di utilizzo dei farmaci esistenti che possano superarla”.
I ricercatori hanno scoperto che circa il 15% dei tumori mammari sviluppa resistenza alla terapia a causa di una alterazione genetica, aumentando i livelli intracellulari della molecola-bersaglio di questi farmaci: la aromatasi presente nelle cellule tumorali.
Attraverso un test che misura le variazioni nella quantità del gene dell’aromatasi sarà possibile verificare se le pazienti con tumore mammario abbiano sviluppato questa alterazione e in questo caso, si potranno valutare i modi di trattamento alternativi, già disponibili o in via di sperimentazione. “Il test genetico – spiegano gli autori dello studio – attualmente è a uno stadio non utilizzabile per una diagnosi di routine. Ha bisogno infatti di essere ‘irrobustito’ e standardizzato, un processo che speriamo di portare a compimento con ulteriori fondi per la ricerca”.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 24.01.2017
Gennaio 24, 2017
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CAROTENOIDE RIDUCE CRESCITA TUMORE DI 63% IN TOPI ESPOSTI A FUMO

Una sostanza presente in arance, zucca e peperoni rossi può aiutare a ridurre il rischio di cancro legato al fumo. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Prevention Research che descrive come il pigmento, chiamato beta-criptoxantina (BCX), riduca la crescita di tumore del polmone. “Per chi è a maggior rischio di esposizione al fumo di tabacco, i nostri risultati forniscono la prova sperimentale che mangiare cibi ad alto contenuto di carotenoidi può avere un effetto benefico sul rischio di cancro ai polmoni”, spiega il coautore dello studio Xiang-Dong Wang.
Una dose giornaliera pari al consumo di un peperone o due mandarini, è risultata la dose più efficace. I risultati sono stati confermati da test su cellule tumorali del polmone umano. Ogni anno in Italia ci sono circa 38.200 nuove diagnosi di tumore del polmone e questa neoplasia conta quasi 34.000 morti l’anno. Tra le cause, come noto, il fumo. In particolare la nicotina non è considerata causa diretta di cancro, ma alcuni studi hanno dimostrato che può promuoverne la crescita. Quando è inalata, infatti, si lega a recettori presenti sulla superficie dei polmoni e noti come α7-nAChR, promuovendo la proliferazione cellulare coinvolta nella crescita del cancro. I ricercatori della Tufts University, nel Massachusetts, hanno ipotizzato che il carotenoide BCX, responsabile dei colori giallo, arancio e rosso di molta frutta e verdura, potesse ridurre la quantità di recettori α7-nAChR sui polmoni e diminuire così la crescita delle cellule tumorali. Per verificarlo hanno iniettato quotidianamente a due gruppi di topi un agente cancerogeno derivato dalla nicotina, ma a uno dei due gruppi è stata somministrata anche una dose giornaliera di BCX. I roditori che hanno ricevuto il carotenoide hanno sperimentato una riduzione del 52-63 per cento nella crescita del tumore del polmone rispetto agli altri.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 24.01.2017