Gruppo di lavoro prevenzione oncologia dermatologica

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NOMINATA LA PRESIDENTE DELLA LILT RAGUSA, MARIA TERESA FATTORI

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Il Consiglio Direttivo Nazionale LILT ha deliberato la composizione del Gruppo di lavoro con il compito di redigere un progetto nazionale in tema di prevenzione dell’oncologia dermatologica. A far parte di tale Collegio sono stati chiamati il Prof. Vincenzo Ziparo – Direttore Scientifico dell’Istituto Dermatologico dell’Immacolata di Roma, il Prof. Mario Cristofolini – Presidente della Sezione Provinciale LILT di Trento e la Sig.ra Maria Teresa Fattori – Presidente della Sezione Provinciale LILT di Ragusa. Tale Gruppo di lavoro procederà alla elaborazione di un modello progettuale, organizzativo e di attività, riferito alla prevenzione dell’oncologia dermatologica, con cui individuare un “protocollo-nomenclatore” relativo alle procedure operative di carattere assistenziale e sociale che le Sezioni Provinciali LILT dovranno porre in essere, con requisiti e modalità omogenee su tutto il territorio. In tal senso, potrà essere prevista una apposita campagna rivolta alla popolazione.

Paolo Schininà Addetto rapporti con la stampa Sezione LILT Ragusa 30.11.2016

Uso aspirina per 5 anni riduce tumore prostata del 60%

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STUDIO SU OLTRE 13MILA PAZIENTI PROMOSSO DA MEDICI DI FAMIGLIA

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L’utilizzo dell’aspirina per lunghi periodi di tempo può ridurre del 40% l’insorgenza del tumore della prostata. E la protezione sale addirittura al 60% se viene presa regolarmente per cinque anni. E’ quanto emerge da uno studio condotto dalla Società Italiana di Medicina Generale (Simg) su 13.453 pazienti affetti da malattie cardio-vascolari e presentato in occasione del 33/mo Congresso nazionale della Simg, che si chiude oggi a Firenze.
“Quello alla prostata è, infatti, il tumore più frequente tra la popolazione maschile del nostro Paese e quest’anno colpirà 35mila italiani. Grazie all’effetto protettivo dell’aspirina potremmo dimezzare il rischio di nuovi casi”, sottolinea Claudio Cricelli presidente Simg. La ricerca, che dimostra anche l’efficacia nel ridurre del 30% i casi di carcinoma al colon retto, ha utilizzato i dati raccolti nel portale Health Search IMS Health Longitudinal Patient Database. L’aspirina, spiega Francesco Lapi, direttore della ricerca di Health Search, “è un farmaco antiaggregante e antiinfiammatorio, agisce inibendo alcune vie enzimatiche che favoriscono la proliferazione cellulare. Quindi riesce a bloccare la riproduzione incontrollata delle cellule che caratterizza le patologie oncologiche”. I dati della ricerca italiana sono in linea con quelli di altre simili condotte all’estero, aggiunge Francesco Cognetti presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’, e mostrano la necessità di “rafforzare l’alleanza tra medico di medicina generale e oncologo per incentivare la prevenzione dei tumori nel nostro Paese”.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 28.11.2016

Tumori, biopsia identifica rischio in soggetti sani

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AL VIA PIATTAFORMA, ANALIZZA GENI E MUTAZIONI

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Familiarità, stili di vita, abitudini professionali. Chi, pur essendo in salute, è a rischio tumori per uno di questi fattori, da oggi può effettuare uno screening precocissimo per individuare l’eventuale probabilità di ammalarsi. A renderlo possibile è una piattaforma che consente di effettuare una biopsia liquida anche su individui sani, in modo da valutare la suscettibilità a 100 diverse neoplasie prima che si manifestino con sintomi. Messa a punto da Bioscience, spin off dell’Università di Roma Tor Vergata, è stata presentata oggi a Roma.
Il percorso della piattaforma Sced (Solid Cancer Early Detection) non sostituisce la biopsia tradizionale ma può diventare uno strumento di screening super precoce. Mediante un semplice prelievo di sangue, esegue la mappatura e il monitoraggio di oltre 50 geni e 2800 mutazioni note nei tumori solidi. “La maggior parte sono asintomatici nelle prime fasi – afferma Luca Quagliata dell’Istituto di Medicina dell’Università di Basilea – nonostante ciò rilasciano costantemente nel sangue tracce di DNA tumorale” o, in altri casi, “gruppi di cellule tumorali si staccano dalla massa primaria e restano in circolazione: questo test offre la possibilità di analizzare entrambe”. Fino ad oggi si utilizzava solo dopo la diagnosi, per monitorare la comparsa di mutazioni di resistenza alle terapie anti-tumore. Bioscience Genomics è la prima ad applicarla anche su soggetti sani ma a rischio. Il prelievo di sangue può essere effettuato ovunque, ma va inviato presso i laboratori di Roma, Milano e San Marino. Qui il Dna libero circolante viene sequenziato, alla ricerca della mutazione genetica e della sua eventuale tendenza ad aumentare nel tempo. “Nonostante oggi sia considerato un test per il follow up dei malati – prevede Giuseppe Novelli, genetista dell’Università di Tor Vergata – in pochi anni, potrà diventare il gold standard nella diagnostica in oncologia”.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 24.11.2016

Tumori, 800mila italiani ogni anno cambiano regione per cure

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ONCOLOGI AIOM, PREOCCUPA SITUAZIONE CALABRIA, URGE RETE ONCOLOGICA

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Ogni anno quasi 800mila italiani colpiti dal cancro sono costretti a cambiare regione per curarsi. Soprattutto dal Sud verso il Nord, in particolare Milano: dalla Campania 55mila persone, dalla Calabria 52mila, dalla Sicilia 33mila, dall’Abruzzo 12mila e dalla Sardegna 10mila. Il valore economico annuo è pari a 2 miliardi di euro. E’ l’allarme lanciato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom). Preoccupa soprattutto la situazione in Calabria: il 62% dei pazienti con tumore del polmone e il 42% di coloro che hanno un cancro al seno vanno fuori Regione per l’intervento chirurgico di asportazione della neoplasia. Considerando la chirurgia per le neoplasie più importanti, la migrazione sanitaria in Calabria raggiunge il 37%, con 1.999 ospedalizzazioni nel 2012 fuori dai confini locali. A queste si aggiungono 1.941 ricoveri per chemioterapia extra Regione. L’Aiom richiede interventi urgenti a partire dalla realizzazione della Rete Oncologica della Calabria e dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA).
“La rete dovrà prevedere anche una suddivisione dei ricoveri per intensità di cura, oggi gran parte della mobilità riguarda casi di bassa e media complessità”, spiega Carmine Pinto, presidente Aiom. In Calabria nel 2016 sono stimati 10.400 nuovi casi di tumore. Le migrazioni conducono verso Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Basilicata, Sicilia e Puglia. Un Decreto del Commissario ad acta alla sanità regionale dell’aprile 2015 ha previsto l’istituzione della Rete oncologica regionale, evidenziando alcune misure urgenti. “La riconversione dovrebbe generare un’offerta complessiva di 139 posti letto, di cui 57 ordinari e 82 in Day Hospital – evidenzia Vito Barbieri, coordinatore AIOM Calabria -. La rimodulazione della quantità e qualità dell’offerta implica soprattutto l’incremento degli interventi di chirurgia oncologica. Chiediamo – conclude – la costituzione di un’autorità centrale regionale con funzioni di coordinamento della Rete già deliberata”.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 21.11.2016

Influenza, con arrivo novembre al via campagna vaccinazione

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PREVISTA STAGIONE PESANTE, PRIORITA’ A OVER 65 E MALATI CRONICI

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Come ogni anno con l’arrivo di novembre scatta il periodo migliore per vaccinarsi per l’influenza, prima che il virus inizi a circolare. Quest’anno, ricordano gli esperti, si rischia una stagione particolarmente dura, ed è quindi ancora più importante che le categorie considerate a rischio, a partire dagli anziani, si vaccinino.”C’è un cartello che qualche medico di base espone in ambulatorio che recita ‘i vaccini si fanno dopo i Morti’, ed effettivamente è così – sottolinea Michele Conversano, presidente di HappyAgeing -, da novembre fino a metà dicembre è il periodo ideale per vaccinarsi. Quest’anno ci potrebbe essere una stagione più pesante, perchè i virus che circoleranno, contenuti nei vaccini, sono molto diversi da quelli degli anni passati, e quindi non c’è una protezione innata”.Secondo i dati Influnet nel nostro Paese ogni anno si registrano da 5 a 8 milioni di casi di sindrome influenzale. Circa 8.000 decessi possono essere direttamente correlati con l’influenza e di questi il 90% riguarda soggetti di età superiore ai 65 anni. “Oltre agli anziani deve vaccinarsi chi ha qualche patologia che indebolisce il sistema immunitario, come il diabete o le malattie cardiovascolari, le stesse categorie che dovrebbero proteggersi dalla polmonite – sottolinea Conversano, che è responsabile del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto -. Per gli anziani è dimostrato che i maggiori benefici ci sono con il vaccino antinfluenzale adiuvato, al quale è aggiunta una sostanza che fa riconoscere meglio l’antigene dal sistema immunitario. Buoni risultati si hanno anche con l’intradermico, più recente e con meno studi a supporto”.

da ANSA.IT

Il sovrappeso è la causa del 25% dei casi di tumore al rene

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IN ITALIA 11.400 NUOVE DIAGNOSI L’ANNO, FUNZIONA IMMUNOTERAPIA

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Il sovrappeso causa il 25% dei casi di tumore al rene: ogni anno, sono 11.400 le nuove diagnosi di carcinoma renale in Italia ed un quarto si presenta in stadio avanzato, con limitate possibilità di trattamento, fino a oggi.
L’immunoncologia, che punta a risvegliare il sistema immunitario per combattere il cancro, può infatti cronicizzare la malattia e migliorare la qualità di vita. A puntare i riflettori su questa neoplasia è il convegno internazionale sulle neoplasie genito-urinarie che si apre oggi ad Arezzo, centro di riferimento internazionale per il trattamento di tale neoplasia.
“Stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione degli scenari terapeutici – spiega Sergio Bracarda, presidente del Congresso e Direttore dell’Oncologia Medica di Arezzo e del Dipartimento Oncologico dell’Azienda USL Toscana SUDEST -. Si stanno evidenziando risultati importanti nell’ambito delle neoplasie urologiche ad opera di farmaci immunoterapici. In particolare nel tumore del rene l’immunoncologia sta cambiando lo standard di cura: grazie a nuove molecole, come nivolumab, oggi è possibile rendere cronica la malattia”. Sono diversi i fattori di rischio associati all’insorgenza di questa neoplasia: il fumo, l’ipertensione arteriosa e l’esposizione occupazionale a cancerogeni chimici. Un ruolo particolare può essere però attribuito al sovrappeso, a cui va ricondotto il 25% delle diagnosi. Un dato preoccupante se consideriamo che il 45% degli italiani over18 è in eccesso di peso. E’ stato stimato un incremento del rischio pari al 24% negli uomini e al 34% nelle donne per ogni aumento di 5 punti dell’indice di massa corporea.
Per questo, afferma Bracarda, “è importante promuovere campagne di sensibilizzazione per informare i cittadini”. “È essenziale che anche in Italia le terapie realmente innovative siano rese disponibili in tempi brevi per i pazienti – conclude Giancarlo Sassoli, Presidente Comitato autonomo per la lotta contro i tumori -. I vantaggi in termini di sopravvivenza e qualità di vita possono avere un impatto decisivo anche per il reinserimento sociale e lavorativo”.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 16.11.2016

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