Luglio 20, 2015
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GIRO DI VITE SULLE “BIONDE”: IMMAGINI SHOCK SUI PACCHETTI

Niente più fumo in auto se si viaggia con bimbi a bordo o con donne in gravidanza. Via libera, invece a pubblicità shock sulle confezioni delle “bionde”, che ne mettano in evidenza la pericolosità per la salute. E’ quanto prevede la bozza di decreto legislativo del ministero della Salute con cui si recepisce la direttiva Ue sul tabacco. Nel giro di vite sul contrasto al fumo, rientrano il divieto negli spazi esterni degli ospedali e il divieto di vendere pacchetti da dieci sigarette, meno costosi e quindi più attraente per i più giovani. “Misure positive che però non sono sufficienti” secondo l’associazione dei consumatori Codacoms, così come per Silvio Garattini, ricercatore farmacologo di fama internazionale. Un’immagine vale più di tante parole. Per questo, sulle confezioni le “avvertenze combinate” relative alla salute, composte da frasi forti e da una foto a colori di persone malate, con informazioni utili come il numero verde per smettere di fumare, occuperanno ben il 65% dello spazio. Il nome della marca sarà invece sempre meno evidente. Stop anche alle sigarette contenenti aromi – come mentolo o vaniglia – che possano modificare odore, gusto o intensità di fumo. Sarà anche vietata la vendita di prodotti del tabacco contenenti additivi che rendano più “attrattivo” il prodotto: che promettano, cioè, specifica il decreto, “benefici per la salute ed effetti energizzanti”. Spariranno le scritte sul contenuto di catrame, nicotina e monossido di carbonio, ritenute “ingannevoli”, visto che le sostanze cancerogene sono almeno 40. Obiettivo della direttiva Ue è armonizzare la disciplina dei prodotti del tabacco dei Paesi europei e assicurare un elevato livello di protezione della salute attraverso maggiori restrizioni e avvertenze, per dissuadere i consumatori e soprattutto i giovani dal fumo. La vendita di prodotti di tabacco ai minori, infatti, sarà punita più severamente con sanzioni che potranno arrivare fino alla revoca della licenza per l’attività. Nella bozza di decreto, composta da 38 articoli, sono inseriti, inoltre, maggiori requisiti di sicurezza per le sigarette elettroniche, ad esempio, una chiusura a prova di bambino ed un sistema di protezione dagli spargimenti di liquido. “Misure positive ma da sole non bastano a ridurre il numero dei decessi causati ogni anno dal tabacco, circa 80.000″ secondo il Codacons. Anche Silvio Garattini, direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, si augura che “nell’iter vengano aggiunte le cose che realmente disincentivano la vendita delle sigarette, in primo luogo l’aumento di prezzo, vera forma di dissuasione dei consumi”. In secondo luogo, aggiunge, “fumare negli stadi e nei ristoranti all’aperto equivale a fumare in faccia alla gente, andrebbe vietato così come nei parchi dove giocano i bambini”. Il testo dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri la prossima settimana, quindi le commissioni parlamentari competenti avranno 60 giorni per esprimere un parere.
da LA SICILIA del 19.07.2015
Luglio 17, 2015
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L’Hospice di Modica (RG)
Una partecipata cerimonia si è svolta presso l’Hospice del presidio ospedaliero “Maggiore” di Modica (RG), per la consegna degli attestati di partecipazione al 2° gruppo di Volontari LILT, che hanno seguito il corso teorico-pratico di “Volontario nelle Cure Palliative”. Dopo i saluti del Direttore Sanitario Dr.ssa Militello e del Responsabile Hospice Dr. Cataldo, la Presidente della LILT Provinciale di Ragusa – Maria Teresa Fattori – affiancata dalla psicologa LILT Dr.ssa Arena, ha espresso un sincero ringraziamento a tutti i volontari LILT che quotidianamente prestano la loro opera nei confronti degli utenti dell’Hospice, che vivono il dramma della malattia.
Paolo Schininà Rapporti con la stampa LILT Ragusa
Luglio 16, 2015
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PUO’ ESSERE USATA COME BERSAGLIO PER SUPERARE DIFESE CANCRO

L’albero genealogico delle metastasi aiuterà a prevedere come si diffonde il tumore nell’organismo
Trovato il modo per ‘ammorbidire’ il tumore prima di colpirlo con i farmaci della chemioterapia, in modo da renderla più efficace: a riuscirci alcuni ricercatori dell’università di Manchester che, come si legge sulla rivista Cancer Cell, hanno scoperto come il cancro diventa resistente ai medicinali più usati, per via di una particolare proteina, che può essere usata come ‘bersaglio’ per superare le difese del tumore. In particolare gli studiosi si sono concentrati su un gruppo di farmaci, i tassani, usati per trattare diversi tumori, tra cui quello del seno e dell’ovaio, cercando di capire come funzionano. Analizzando la crescita delle cellule cancerose in laboratorio, hanno potuto dimostrare come questi farmaci abbiano indotto le cellule tumorali a uccidere se stesse. Allo stesso tempo hanno anche scoperto una differenza chiave tra i tumori che rispondono ai farmaci, e quelli invece resistenti: nelle cellule resistenti alla terapia ci sono infatti alti livelli di una proteina, Bcl-xL, i cui effetti possono essere neutralizzati dai farmaci ora in sviluppo. ”Potenzialmente – spiega Stephen Taylor, uno dei ricercatori – se combiniamo la proteina con i tassani, si possono prendere i tumori resistenti e renderli più sensibili ai farmaci. Questi nuovi inibitori, essenzialmente, ammorbidiscono le cellule tumorali, in modo che quando le cellule tumorali vengono trattate, è più facile che muoiano”.
Secondo lo studio, i farmaci già in sviluppo possono essere in grado di opporsi all’insorgere di resistenze, rendendo la chemioterapia più efficace, anche se questo approccio non è ancora stato testato sulle persone. Per questo i ricercatori vogliono ora testare il loro approccio su campioni di malati di cancro, oltre che sugli animali. Tuttavia non mancano dei timori, come quello di rendere anche i tessuti sani più vulnerabili alla chemio e aumentare il rischio di effetti collaterali.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 15.07.2015
Luglio 14, 2015
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INCONTRO A EXPO SU COME AFFRONTARE ALTERAZIONE GUSTO E NAUSEA

Oncologi, nutrizionisti e chef si uniscono per la lotta contro il cancro e per aiutare i pazienti oncologici a riscoprire i sapori dimenticati a causa di trattamenti invasivi o di terapie prolungate che incidono sulle capacità del gusto. L’occasione per parlarne è stato il convegno, tenutosi a Expo, ‘L’importanza dell’alimentazione nella prevenzione e nel trattamento del paziente oncologico’, a cui hanno partecipato oncologi e nutrizionisti dell’IRCCS – Istituto nazionale tumori di Milano e gli chef Angela Angarano, Cesare Battisti, Moreno Cedroni e Chicco Cerea. “Stiamo conducendo ricerche per cercare di capire in che modo il gusto del paziente si alteri, e quali siano i cibi migliori per evitare i sapori sgradevoli o per evitare nausea – ha spiegato la nutrizionista Anna Villarini -. Abbiamo scoperto che la carne rossa aumenta il sapore metallico, come il cioccolato o l’uso di posate metalliche. Poi ci sono i pazienti che hanno problemi di deglutizione. Per loro gli chef hanno messo a punto ricette di cibi morbidi, facilmente deglutibili”.
L’esperta ha ricordato che una dieta equilibrata ha un ruolo fondamentale nella prevenzione dei. “Le raccomandazioni sono sempre le stesse: alimentazione a base di cereali di vari tipi, purché integrali, legumi, verdura e frutta, pochi cibi di origine animale, no bevande zuccherate e carni conservate”. L’obiettivo dell’IRCCS è “arrivare a un bollino che certifichi gli esercenti che seguono tutte queste linee guida”.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 13.07.2015
Luglio 14, 2015
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DALLA CREMA SOLARE ALLA SCELTA DEL REGGISENO E COSTUME

Anche il seno vuole le sue attenzioni in vacanza a partire dalla giusta protezione solare: lo spiega Alberto Luini, Co-Direttore Programma Senologia IEO, l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano che risponde a cinque domande per affrontare l’estate senza dimenticare la salute e la bellezza di questa importante parte del corpo femminile. 1) Topless sì o topless no? “Prendere il sole senza reggiseno non aumenta il rischio di sviluppare tumore al seno. L’esposizione cronica al sole, molto prolungata e senza protezione adeguata, può comportare piuttosto qualche rischio di tumore per la pelle (e la zona del seno non è più esposta a questo rischio rispetto al resto del corpo). Le precauzioni sono legate alla protezione della pelle: crema a fattore di protezione adatta al tipo di pelle e all’abitudine al sole e adeguata idratazione (bere acqua e usare crema idratante senza profumi) per il tono della pelle. Il seno può scottarsi un po’ di più nella zona dell’areola e del capezzolo, ma si tratta di un rischio legato alle ustioni e non al tumore” 2)Cambia l’età delle donne e cambiano le abitudini al sole.
Quali creme usare? “La pelle ha un tono e una sensibilità che dipendono da tanti fattori. Nelle fumatrici, per esempio, la pelle è molto più esposta a un invecchiamento precoce e a ogni tipo di rischio di infiammazione/infezione (le complicanze post-chirurgiche nelle fumatrici sono molto più alte). La crema deve essere adatta alla persona: ogni donna sa, di solito, quale crema l’abbia sempre protetta bene con una idratazione piacevole ed efficace e senza ungere. Le creme disponibili sul mercato sono tante, questa offerta ampia permette a ogni donna di trovare la crema adatta a se stessa: suggerisco di ascoltare il corpo e dare un po’ meno retta al marketing che tende, inevitabilmente, a influenzare le aspettative e le scelte.
Nella donna più anziana una protezione più alta può essere utile per evitare bruciori, ustioni e disagi. Nella donna che abbia ricevuto radioterapia al seno o in altre sedi corporee è utile l’uso di creme ad alta protezione e può essere importante non esporsi al sole troppo a lungo nelle ore centrali della giornata.
Per tutte raccomando sempre il buonsenso, se la pelle diventa troppo rossa significa che ci si deve sottrarre al sole. Per il doposole va benissimo una crema idratante bianca, se ci si scotta si può usare quella che contiene ossido di zinco (creme per bambini)”.
3)Quali regole deve seguire al sole chi ha subito un intervento estetico o chirurgico per unûasportazione? “Buonsenso, buonsenso, buonsenso. A ridosso di un intervento saranno i medici a dire se la persona possa o non possa esporsi al sole nell’immediato futuro: di solito si tratta di divieti limitatissimi, per brevi periodi.
Successivamente il sole diventa un amico prezioso perché, per esempio, esporsi alla sua luce favorisce la produzione di vitamina D (così importante contro lûosteoporosi), quindi sconsiglio fortemente di rinunciare al sole” ha risposto il medico autore e autore di #senonlosai, un ebook che raccoglie le risposte alle domande più frequenti sulla salute del seno.
4) Bisogna avere paura del sole? Si può prendere il sole con criterio, stando attenti a eventuali terapie farmacologiche che rendono la pelle temporaneamente più sensibile (alcune chemioterapie) e alla radioterapia (che contribuisce a infiammare la pelle): in questi casi la raccomandazione è di evitare lûesposizione al sole, usando maglie coprenti per tempi limitati, e solo dûaccordo con il medico, e applicando creme ad alta protezione, avendo cura di spalmarne di nuovo dopo ogni bagno in mare”.
5)Con il caldo quali indumenti preferire e quali evitare? “Il ferretto non provoca tumore, non ha alcuna relazione con i tumori al seno quindi si può usare in tutta serenità. Suggerisco di solito reggiseni comodi che non traumatizzino il seno (con o senza ferretto, non ha importanza) solo perché mi sembra molto sciocco usare reggiseni di taglia più piccola, conformazione non adatta e con un ferretto che di conseguenza crea lesioni solo per apparire più belle”.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 03.07.2015