Giugno 30, 2015
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UNO STUDIO DELL’UNIVERSITA’ DI NAPOLI

Una pianta mediterranea uccide le cellule maligne di un tumore cerebrale. Uno studio dei ricercatori della Seconda Università degli Studi di Napoli ha dimostrato che l’estratto acquoso della pianta Ruta graveolens è capace di uccidere cellule di glioblastoma risparmiando le cellule sane. “Il glioblastoma multiforme – spiega Luca Colucci-D’Amato, docente di Patologia generale del Dipartimento di Scienze e Tecnologie ambientali biologiche e farmaceutiche della Seconda Università di Napoli (SUN) – è un tumore cerebrale altamente aggressivo la cui prognosi è tuttora infausta. Nonostante la terapia chirurgica, la chemio e la radioterapia, solo circa il 5% dei pazienti colpiti da glioblastoma sopravvive, per gli altri la morte sopraggiunge in media entro circa 15 mesi dalla diagnosi. Vi è un grande sforzo della ricerca biomedica nel cercare nuovi farmaci o cure contro questo tumore”.
Lo studio pre-clinico, pubblicato sulla rivista scientifica PLOS One, ha mostrato come l’estratto acquoso ottenuto dalla pianta Ruta graveolens L. sia in grado di indurre la morte di cellule di glioblastoma coltivate in vitro. La ricerca è stata coordinata da Luca Colucci-D’Amato, docente di Patologia generale della Seconda Università di Napoli (SUN) e finanziato dal Network per la salvaguardia e la gestione delle risorse genetiche agro-alimentari “AGRIGENET”, dal Progetto Sicurezza, sostenibilità e competitività nelle produzioni Agroalimentari delle Campania “CARINA” e dal Programma di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN).
“Le sostanze naturali – ha spiegato Claudia Ciniglia, docente di Botanica della SUN – rappresentano un’importante sorgente di nuove molecole con attività terapeutica in molte malattie incluso il cancro. In particolare, Ruta graveolens L. è una pianta erbacea, molto diffusa in Italia, della famiglia delle Rutacee, cui appartengono anche i più noti agrumi.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 29.06.2015
Giugno 25, 2015
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ASSOCIAZIONI ONCOLOGICHE, AL NORD IL 55,1% DELLA MOBILITA’ ATTIVA

In Italia nel 2012 oltre 770mila persone sono state ricoverate in una regione diversa, spesso per ricevere cure avanzate per i tumori che nel loro territorio non sono erogate. Lo hanno sottolineato gli esperti di Salute Donna onlus e altre undici Associazioni di pazienti oncologici presentando oggi un Documento con sei proposte operative.
“Il Nord assorbe il 55,1% della mobilità attiva – hanno sottolineato gli esperti della Commissione Tecnico-scientifica che hanno preparato il documento -. Tra pazienti in uscita e in entrata, ‘leader’ la Lombardia che ha avuto 142.930 ingressi extra-regione con un saldo positivo di 76.367″.
Il 27,1% della mobilità attiva si distribuisce al Centro, tra tutte le Regioni, ad eccezione delle Marche: la prima è la Toscana, con un saldo positivo di 34mila pazienti. All’opposto, al Sud tutte le Regioni, tranne il Molise, hanno un saldo negativo: maglia nera per la Campania che ha visto 81.744 propri residenti curati in altre Regioni e ne ha accolti 26.028, con un saldo negativo di 55.716 pazienti, il più alto tra tutte le Regioni italiane. La disparità nell’assistenza ai pazienti oncologici che si osserva tra le Regioni, hanno sottolineato gli esperti, sta facendo registrare, negli ultimi anni una diminuzione dei tassi di mortalità standardizzati, in maniera molto più evidente al Centro-Nord rispetto al Sud. In Italia vengono diagnosticati ogni giorno oltre 1.000 nuovi casi di neoplasia a carico di organi solidi o del sangue e del tessuto emopoietico. In Italia sono circa 3.000.000 le persone che vivono con una precedente diagnosi di tumore.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 25.06.2015
Giugno 25, 2015
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IL CONVEGNO. L’EPIDEMIOLOGO DI FAMA MONDIALE FRANCO BERRINO BACCHETTA GLI USI E CONSUMI DELLA POPOLAZIONE IBLEA

il Dott. Franco Berrino
L’area antistante la Scuola dello sport di via Magna Grecia è strapiena di vetture fino all’Aldo Campo, eppure non sta giocando la squadra di basket. E all’interno del salone la gente s’accalca come può dove trova un centimetro di spazio libero: seduti, in piedi, sugli scalini. Almeno un migliaio di persone arrivate da più parti per ascoltare il dott. Franco Berrino, l’epidemiologo di fama mondiale, già direttore dell’Istituto di epidemiologia dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano che combatte una guerra personale contro il tumore predicando la cultura della buona tavola. Se è vero che l’appetito vien mangiando, la salute e la longevità si ottengono alzandosi dalla tavola con un po’ di fame, consigliano i saggi. Dire un successo, il secondo incontro di Berrino in Sicilia (il giorno prima a Catania, ieri replica a Enna) è riduttivo. Nella sala c’è gente che combatte consapevolmente contro il terribile male e ascolta le parole dell’epidemiologo come fossero unguento balsamico: le parole della speranza e dei buoni consigli. “Poca - dice Berrino – se non niente, carne rossa a tavola, molti legumi integrali, cereali, verdura, un po’ di caffè che è antiossidante, evitare cibi ad alta intensità calorica, no a bevande zuccherate”. Questa è la ricetta che il dott. Berrino predica nella sala per quasi due ore di intervento a braccio. Poi un dato statistico che scuote la sala e sferza la città. “Ragusa? E’ il posto dove si mangia più carne rossa”. E allora l’antidoto è il ritorno al passato. Cereali, legumi e verdure, per contrastare il tumore all’apparato digerente, alla prostata, al seno. “Tutti i popoli del mondo - ricorda Berrino – prima della rivoluzione industriale si alimentavano con i cereali”. Teorie e ricette che Franco Berrino indica nel suo ultimo libro “Il cibo dell’uomo, la via della salute tra conoscenza scientifica e antiche saggezze”. Berrito ha deliziato il pubblico con le sue teorie sul cibo. Ha condannato senza appello “tutti i cibi che innalzano il valore glicemico e la concentrazione del glucosio a livelli alti. Glucosio che è deleterio nei pazienti sottoposti a chemioterapia aumentando la resistenza del tumore. La sovralimentazione fa male. In risposta all’eccessiva assunzione di cibo, soprattutto di alimenti ad alto contenuto di zuccheri, la produzione di insulina è costantemente e intensamente stimolata e l’organismo non ha modo di eliminare il glucosio, a quel punto lo utilizza o lo accumula. Il gluosio infatti viene convertito in deposito energetico, acidi grassi, accumulati nel tessuto adiposo sotto forma di trigliceridi. Allora la salute comincia a tavola”…………………………………. Tra i comandamenti di Franco Berrino, il primo riguarda il fumo. “Non fumare, non usare alcun tipo di tabacco e di consentire che si fumi in casa, perchè anche il fumo passivo è associato al cancro, in particolare, è associato al cancro dei bambini, alle leucemie, se fumano i genitori, i bambini aumentano il loro rischio di ammalarsi di leucemia”. E poi l’invito di tenersi in forma fisicamente, magari inseguendo la sua invidiabile silhouette nonostante i 71 anni compiuti il 30 aprile.
di Giuseppe La Lota da LA SICILIA Cronaca di Ragusa del 25.06.2015
Giugno 22, 2015
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ARRIVA L’IMMUNONUTRIZIONE, NELLA PANCIA IL MOTORE DELLA SALUTE

Mai mischiare il latte con la frutta, così come con il cioccolato o con il te’. Preferire sempre frutta e verdura fresca, possibilmente non conservata in busta ad atmosfera modificata. Sfruttare i benefici dei batteri buoni, i probiotici, così come dei cibi naturalmente protettivi che sono alla base della dieta mediterranea ad alto contenuto di Omega 3 come il pesce azzurro e l’olio extra vergine di oliva.
Sfruttare i magnifici benefici della lattuga con i suoi importanti effetti anti infiammatori. E’ l’Immunonutrizione a dirlo, con una serie di studi che svelano l’impatto del cibo sul sistema immunitario e di conseguenza sulla salute. Una scienza giovane, arrivata ora anche in Italia, raccontata da Mauro Serafini, responsabile del laboratorio di Alimenti funzionali e prevenzione dello stress metabolico presso il Consiglio per la ricerca in Agricoltura, e Emilio Jirillo, professore di Immunologia all’Universita’ di Bari, nel volume ”Mangiare per prevenire”. I due esperti alzano gli scudi contro chi parla di alimentazione senza le prove scientifiche, ‘alimentando’ solo mode e leggende. Il principio e’ quello che ogni cibo introdotto nell’organismo produce una reazione del sistema immunitario, uno stato infiammatorio che puo’ essere ‘spento’ con la scelta dei cibi giusti, proprio come se fossero farmaci. Queste le 10 ‘pillole’ di Immunonutrizione da conoscere.
1. Il sistema immunitario svolge la funzione di protezione nei confronti dell’esterno ma il cibo spazzatura e’ un provato rischio per malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. 2. Il consumo di alimenti ad alto contenuto calorico, grassi e zuccheri producono una risposta immunitaria che dura per circa 6-8 ore dal pasto. La buona notizia e’ che il consumo di alimenti o bevande di origine vegetale con questi pasti può ridurre invece questo stress dell’organismo. 3. L’intestino contiene una massa di microbi e batteri di circa 1.5 kg costituenti il cosiddetto “microbiota” che, insieme al tessuto immune intestinale, mantiene il sistema immunitario.
4. È più la percentuale di massa grassa che non l’eccesso di peso a costituire un rischio per il cuore, cancro e diabete. 5. L’invecchiamento del sistema immunitario ha un’evoluzione inesorabile nell’anziano complicando le malattie legate all’età. Cibi con molecole attive vegetali come frutta e verdura possono prevenire o attenuare le malattie croniche infiammatorie. 6. Allergie, intolleranze alimentari e celiachia. Il cibo e’ veicolo di svariati tipi di antigeni e può provocare reazioni allergiche dannose per l’organismo in qualsiasi età della vita.
E’ importante eliminare fin dall’infanzia i cibi che hanno causato una reazione immunitaria avversa. Queste reazioni sono in continuo aumento per la contaminazione ambientale con l’aumento di nuove patologie legate a nickel e glutine. 7. I probiotici contribuiscono in modo significativo alla salute e al benessere aiutando a prevenire e/o migliorare allergie, infiammazioni intestinali di varia natura e alterazioni immunitarie associate all’obesità e/o all’invecchiamento. I batteri probiotici sembrano essere efficaci e utili a tutte le età e al momento non ci sono effetti avversi riscontrati. 8. I Flavonoidi. Sono ancora pochi gli studi nell’uomo ed e’ ancora tutto da chiarire sull’uso delle sostanze sintetizzate. 9. Il consumo di acidi grassi polinsaturi con la dieta in maniera e’ benefica sul sistema immunitario: l’olio extra vergine d’oliva e il pesce azzurro, esercita un effetto preventivo delle malattie cardio-vascolari. 10. Pochi ma buoni: le vitamine e gli oligoelementi. Sono essenziali per la regolazione di alcune funzioni vitali dell’organismo e della modulazione della funzione immunitaria, svolgendo un ruolo attivo nei meccanismi di prevenzione dei processi infettivi a tutte le età.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 21.06.2015
Giugno 22, 2015
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NEL 2014 IN ITALIA 14.500 CASI DI CARCINOMA GASTRICO
Il carcinoma gastrico (o dello stomaco) è la quinta forma di cancro più comune al mondo e la terza principale causa di morte per tumore. Specie per i pazienti colpiti da questo tipo di tumore, “la nutrizione è un fattore cruciale” spiega Claudia Santangelo, presidente dell’associazione ‘Vivere senza stomaco’. Ecco alcuni dati:
- ITALIA: Secondo gli ultimi dati dell’Associazione italiana oncologia medica (AIOM), circa 14.500 nuovi casi di carcinoma gastrico vengono stimati in Italia nel 2014, attualmente al quinto posto in ordine di incidenza tra gli uomini e al sesto tra le donne (5% di tutti i tumori nei maschi, 3% nelle femmine). Rispetto ad un’incidenza annuale al Nord di 23,5 casi ogni 100.000 abitanti nei maschi e di 11,6 casi nelle femmine, il Centro presenta un aumento dello 0,5% negli uomini e del 13% nelle donne, mentre il Sud fa registrare un calo del 32% per entrambi i sessi.
- IL TUMORE: Il carcinoma gastrico è una patologia per cui si formano cellule cancerose nello stomaco. Si sviluppa lentamente, di solito nel corso di molti anni, e spesso passa inosservato. Con l’avanzare del cancro allo stomaco, il tumore può entrare nella circolazione sanguigna e attraverso di essa diffondersi in organi come il fegato, i polmoni e le ossa. Il tipo più comune di cancro dello stomaco è chiamato adenocarcinoma, che inizia da un tipo comune di cellule che si trovano nel rivestimento dello stomaco.
- ASSOCIAZIONE: “Vivere senza stomaco”, nata circa un anno fa da una mobilitazione su Facebook, ha sede a Ferrara ma è nazionale, conta circa 1.200 adesioni fra pazienti e parenti. Nella camminata di sensibilizzazione, organizzata a livello mondiale, la tappa italiana quest’anno è prevista il 7 novembre a Firenze (www.viveresenzastomaco.org)
da ANSA.IT Salute&Benessere del 20.06.2015
Giugno 4, 2015
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UNIVERSITA’ CATTOLICA ROMA, STOP SVILUPPO BLOCCANDONE PRODUZIONE

L’ossido di azoto (NO) aiuta il cancro del colon a crescere. E’ quanto hanno scoperto i ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma. Secondo lo studio le cellule staminali tumorali lo producono in grande quantità e questa molecola è indispensabile allo sviluppo del tumore. Non solo: dagli esperimenti preclinici è emerso che bloccandone la produzione è possibile inibire la progressione della malattia.
“Lo studio – spiega la ricercatrice Maria Ausiliatrice Puglisi – ha portato a identificare nell’ossido d’Azoto (NO), una molecola ‘chiave’ che regola le proprietà di ‘staminalità’ e di crescita delle cellule staminali tumorali da cancro del colon”. Queste osservazioni, compiute sia in vitro sia in vivo, sono importanti perché evidenziano un nuovo meccanismo fondamentale per la sopravvivenza delle cellule staminali tumorali e quindi per la crescita e la propagazione del tumore del colon. “Il nostro gruppo di ricerca – conclude Antonio Gasbarrini, Direttore dell’Unità Operativa Complessa (UOC) di Medicina Interna, Gastroenterologia ed Epatologia del Policlinico A. Gemelli – da oltre dieci anni si occupa dell’isolamento e della caratterizzazione delle cellule staminali tumorali da neoplasie del tratto gastrointestinale. Queste cellule, che stanno alla base della crescita tumorale e della formazione di metastasi, costituiscono oggi la nuova frontiera della lotta contro i tumori; infatti, individuarle e comprenderne i meccanismi che regolano la loro complessa biologia potrà permettere lo sviluppo di nuovi approcci prognostici e terapeutici in oncologia”.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 03.06.2015