Gennaio 29, 2015
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SORPASSO RISPARMIA ITALIA CHE HA TASSI MINORI

Tra le europee il cancro ai polmoni comincerà da quest’anno ad uccidere di più di quello al seno, infatti, si stima che nel 2015 i tassi di mortalità del primo supereranno quelli del secondo per la prima volta in Europa; il sorpasso, però, non avverrà ancora in Italia, Francia e Spagna e probabilmente per le italiane non si verificherà mai perché vi sono meno fumatrici di mezza età e anziane e quindi i tassi di morte sono minori che in altri paesi UE.
Sono alcune proiezioni per il 2015 dello studio italo-svizzero sui decessi nei 28 paesi EU, lavoro pubblicato sugli Annals of Oncology e diretto da Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’Università di Milano che spiega all’ANSA: questo trend in crescita nella mortalità del cancro ai polmoni per le europee era atteso e dovuto ai comportamenti femminili rispetto al fumo che ancora resta la più importante causa di morte per tumore in Europa. Per quanto il numero totale di morti rimarrà poco più alto per tumore della mammella rispetto al polmone (90.800 vs 87.500 donne), il tasso di mortalità femminile per cancro del polmone è cresciuto del 9% dal 2009, arrivando a 14,24 decessi per 100.000 donne, quello per il cancro al seno sarà di 14,22 per 100.000, ridotto del 10,2% dal 2009.
Si conferma il trend in diminuzione della mortalità per tutti i tumori, eccetto il cancro ai polmoni tra le donne e quello al pancreas per e per entrambi i sessi. Quanto al numero complessivo di decessi nel 2015, si stima ve ne saranno in tutto 1.359.100 nei 28 stati Ue (766.200 maschi e 592.900 femmine), corrispondenti a tassi di 138,4 per 100.000 uomini e 83,9 per 100.000 donne e a una riduzione rispettivamente del 7,5% e 6% dei decessi dal 2009, nonché a una riduzione del 26% e 21% rispettivamente dall’anno del picco di mortalità, il 1988.
Atteso oltre 325.000 morti in meno nel 2015 rispetto al 1988. L’aumento del tasso di mortalità per cancro al polmone della donna era atteso, ribadisce La Vecchia, e dipende dal fatto che lei ha iniziato a fumare più tardi dell’uomo: il disastro per orasi vede soprattutto in Gran Bretagna (mortalità di 21 per 100.000) dove la donna ha iniziato a fumare già durante la seconda guerra mondiale. Ma il problema non tarderà a manifestarsi negli altri paesi Eu dove il ’68 ha segnato l’avvio di questo comportamento dannoso tra le donne.
“Parliamo – precisa La Vecchia – delle donne nate negli anni 50 che hanno oggi compiuto o superato i 60 anni, l’età in cui il cancro ai polmoni si fa più frequente. Le donne – aggiunge l’epidemiologo – non arriveranno mai ai livelli di mortalità maschile per questo tumore, la nostra previsione è che le europee si livelleranno su un tasso di mortalità inferiore a 20 per 100 mila (le americane hanno raggiunto un tasso di 30). Le previsioni, inoltre, dicono che probabilmente bisognerà aspettare almeno fino al 2020 per vedere un’inversione di tendenza, e cioè perché inizi la discesa del tasso di mortalità femminile, già iniziata invece nelle donne americane”. Si noti comunque, precisa La Vecchia, che per l’Italia il tasso di mortalità femminile per il cancro del polmone è ancora basso (10,4 per 100 mila) rispetto agli altri paesi Eu perché le italiane hanno sì cominciato a fumare dopo il 68, ma meno delle coetanee europee”. Per Francia e Spagna, che pure nel 2015 non avranno il sorpasso sul cancro al seno, i tassi di morte per tumore polmonare sono in rapida ascesa, diversamente da quel che si vede nel nostro paese dove probabilmente tale sorpasso non si verificherà mai.
“Resta la speranza che, se smettessero di fumare, le italiane non arriveranno mai a livelli di mortalità delle altre europee (sotto 20 per 100 mila) – conclude La Vecchia. Quindi il consiglio importante è che le donne di mezza età e anziane smettano al più presto di fumare”.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 27.01.2015
Gennaio 29, 2015
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Che broccoli, cavolfiori e cavolini di Bruxelles avessero proprietà anticancerogene, per i tumori all’intestino, era cosa nota e confermata da due studi dell’Istituto britannico per l’alimentazione e dalla Università John Hopkins di Baltimora (USA).
Ma la novità è che la assunzione di germogli di broccoli protegge dal cancro al seno perchè inibiscono lo sviluppo delle cellule staminali tumorali, interrompendo l’accrescersi della massa neoplastica. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato dalla University of Michigan Comprehensive Cancer Center sulla rivista Clinical Cancer Research. Il sulforafano, in particolare, sarebbe in grado, oltre che di prevenire il cancro al seno, di uccidere le cellule staminali che permettono alla neoplasia di svilupparsi. I germogli contengono, in misura 100 volte superiore alla pianta matura, isotiocianato (estero dell’acido isotiocianico), dal caratteristico odore di senape, che ha una azione “disintossicante” delle cellule. L’esperimento è stato fatto sui ratti, trattati con l’estratto di germogli. Ma anche la pianta matura dei broccoli, contenente indolo-3-carbinolo, ha effetti inibitori del cancro al seno.
Una attività informativa consentirebbe ai consumatori di indirizzare le proprie scelte alimentari verso questi prodotti tipici invernali che, oltretutto, sono ampiamente diffusi nel nostro Paese.
Gli studi dell’Istituto britannico per l’alimentazione e della Università John Hopkins di Baltimora (USA) rilevano che il consumo di un chilogrammo a settimana di Brassicaceae come cavolini di Bruxelles, broccoli e cavolfiori diminuisce del 50% il rischio di tumore all’intestino.
da Cancro&Tumori del 28.01.2015
Gennaio 21, 2015
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SECONDO STUDIO STATUNITENSE RIDUCONO DEL 20% RISCHIO TUMORE

Assumere quattro o più caffè al giorno diminuisce il rischio di melanoma cutaneo maligno, tumore i cui fattori di rischio per la sua insorgenza, ad eccezione dell’esposizione ai raggi ultravioletti, sono ancora poco conosciuti. E’ quanto suggerisce una ampio studio epidemiologico statunitense, coordinato da Erikka Loftfield, ricercatrice del Dipartimento Cancer Epidemiology and Genetics del National Cancer Institute.
Per determinare se vi fosse un’associazione tra consumo di caffè e rischio di melanoma cutaneo – quinto tumore più comune negli Stati Uniti, dove nel 2013 è stato causa di 9500 decessi – i ricercatori hanno utilizzato i dati dello studio National Institutes of Health-AARP Diet and Health. Le informazioni sul consumo di caffè sono state ottenute da 447.357 persone (bianche non ispaniche) tramite un questionario somministrato nel 1995/1996, con un follow-up di 10 anni, nel corso dei quali sono stati evidenziati 2.904 casi di melanoma maligno.
Tutti i soggetti inclusi nell’analisi, i cui risultati sono stati pubblicati sul ‘Journal of National Cancer Institute’, non avevano inizialmente tumori e i valori relativi ad esposizione ad ultravioletti, indice di massa corporea, età, sesso, attività fisica, assunzione di alcol e fumo sono stati aggiustati dai ricercatori. Ne è emerso che un più alto consumo di caffé, sicuramente dannoso per chi soffre di ulcera, pressione alta o insonnia, era però inversamente associato all’insorgere del melanoma maligno, con un rischio inferiore del 20% per coloro che consumavano almeno 4 tazze al giorno.
L’effetto era statisticamente significativo per il caffè con caffeina ma non per il decaffeinato. Inoltre non riguardava il melanoma in situ o in stadio 0, cioè ancora confinato negli strati superiori della pelle.
da ANSA.IT Salute&Benesse del 21.01.2015
Gennaio 15, 2015
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IL RISCHIO CROLLA CON DIETA, ESERCIZIO E STILI DI VITA

Sono sei i passi sufficienti a preservare la salute del cuore delle donne, che vanno al non fumare al guardare la tv per meno di 7 ore alla settimana. A trovarli, basandosi sull’osservazione di 70mila donne per vent’anni, uno studio della Harvard School of Public Health pubblicato dal Journal of the American College of Cardiology.
Lo studio parte dalla considerazione che le malattie cardiache sono in calo, ma non nelle donne soprattutto se tra 35 e 44 anni. Le altre indicazioni che vengono dai dati raccolti dagli esperti sono di fare almeno 2,5 ore di esercizio fisico a settimana, avere una dieta ricca di vegetali, legumi e cereali integrali e povera di carni rosse e zuccheri, consumare al massimo un drink alcolico al giorno e mantenere un indice di massa corporea normale. ”I dati ci mostrano – scrivono gli autori – che una donna non fumatrice che fa esercizio regolarmente e ha una dieta salutare ha un rischio cardiaco inferiore del 92% rispetto a una che non ha questo stile di vita. Inoltre si abbassa del 66% la probabilità di avere altri fattori di rischio cardiovascolari come la pressione alta o il diabete di tipo 2”.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 14.01.2015
Gennaio 12, 2015
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MA I DIVIETI HANNO FATTO BENE, MENO RICOVERI E INFARTI

In dieci anni sono diminuiti i fumatori, ma le ‘bionde’ continuano ad attirare soprattutto i giovanissimi, a partire dagli 11-12 anni di età, come ha avvertito oggi il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. E’ il bilancio del ministero in occasione del decennale dall’entrata in vigore della legge Sirchia che ha sancito lo stop al fumo nei luoghi pubblici. Tra gli effetti positivi anche la diminuzione di infarti e ricoveri.
Diminuzione del 18% della prevalenza dei fumatori (dal 23,8% del 2003 al 19,5% del 2014 secondo i dati Istat), riduzione dei ricoveri per infarto del 5% ogni anno e diminuzione del 25% delle vendite dei prodotti del tabacco: sono infatti questi i dati, incoraggianti, diffusi dal ministero. I risultati positivi ottenuti dall’entrata in vigore della Legge 3/2003, sottolinea il dicastero, ”sono stati resi possibili anche per l’ottima accettazione della legge da parte degli italiani (il 95% la ritiene utile e il 90% pensa che sia rispettata) e per l’azione di supporto alla sua applicazione e di monitoraggio svolta dal Ministero e dal Corpo dei Carabinieri per la Salute”. Ad oggi i Nas hanno compiuto oltre 35.800 controlli in tutta Italia, presso diverse tipologie di locali, e solo il 5,8% di tali ispezioni ha portato a contestare un’infrazione; di queste solo il 2% sono state relative a presenza di persone che fumavano dove non consentito, mentre il 3,8% ha riguardato la mancata o non corretta apposizione dei cartelli di divieto. Tuttavia molti Paesi hanno fatto più e meglio del nostro e nella classifica dei paesi più impegnati nella lotta al tabagismo siamo scesi dall’ottavo posto nel 2007 al quindicesimo nel 2013. L’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ambito del Piano d’azione globale per la prevenzione della Malattie croniche, ha fissato l’obiettivo della riduzione di un ulteriore 30% della prevalenza dei fumatori entro il 2025: per raggiungerlo l’Italia dovrà impegnarsi di più, sottolinea il Ministero, spiegando che “e’ stata ampliata la tutela dei giovani attraverso la legge che ha vietato il fumo anche negli spazi esterni degli istituti scolastici e l’innalzamento ai minori di 18 anni del divieto di vendita dei prodotti del tabacco, ma c’e’ bisogno di una maggiore consapevolezza dei danni del fumo e di un’azione più incisiva e coordinata da parte di tutti gli attori coinvolti, come, ad esempio, il Ministero dello Sviluppo Economico e quello dell’Economia”. Seguendo le indicazioni della Convenzione OMS per il Controllo del Tabacco (approvata nel 2005 e diventata legge in Italia nel 2008), potrebbe, ad esempio, essere perseguito un aumento costante dei prezzi delle sigarette ed essere consentita la destinazione diretta di una piccola parte delle tasse sul tabacco ad azioni di prevenzione.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 09.01.2015
Gennaio 7, 2015
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Si sono tenute lo scorso 22 novembre le elezioni per il rinnovo delle cariche del Consiglio Direttivo Provinciale e del Collegio dei Rrvisiori dei Conti della sezione provinciale della LILT di Ragusa. Al termine degli scrutini sono risultati eletti quali conponenti del Consiglio Direttivo la Sig.ra Maria Teresa Fattori, il Dr.Marco Ambrogio, il Dr.Riccardo Gafà, il Dr. Alessandro Magro e la Sig.ra Aurora Cavallo. Quali Revisori dei Conti il Rag. Giovanna Occhipinti, il Rag. Giovanna Spata ed il Rag. Daniela Licitra. Il neo Consiglio Direttivo, nel corso della sua prima riunione, ha proceduto ad eleggere Presidente della LILT di Ragusa la Sig.ra Maria Teresa Fattori, che sarà coadiuvata dal Dr. Marco Ambrogio nella veste di Vice Presidente.
Paolo Schininà Ufficio Stampa LILT Ragusa 07.01.2015