Lorenzin, Nas controllino distributori automatici sigarette

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MACCHINE “TAROCCATE” PER VENDERE SIGARETTE AI MINORI

Il Ministro della salute Beatrice Lorenzin ha disposto immediati controlli straordinari da parte dei NAS per accertare l’esistenza di distributori di sigarette “taroccati” che consentirebbero la vendita a minori. ”Sia chiaro – ha affermato il ministro – che non tollereremo violazioni di tale legge, né abusi che possono mettere a repentaglio la salute”. ”Il fumo di tabacco – afferma in una nota il ministro Lorenzin – è accertato sia all’origine dello sviluppo di malattie dell’apparato cardiovascolare e tumori che determina ogni anno, soltanto nel nostro Paese, migliaia di morti. In Italia c’è una legge che disciplina la materia e che fa divieto di vendere sigarette ai minorenni”. “In merito all’attività sin qui svolta dai Nas – sottolinea il ministro – negli anni 2012/2014 nell’ambito dei controlli a tutela della salute dei ‘fumatori’ e dei ‘non fumatori’, è stato verificato anche il regolare funzionamento dei distributori automatici di sigarette, vale a dire se le sigarette vengono erogate solo con l’utilizzo di carte elettroniche della P.A.
dalle quali si rilevino i dati anagrafici dell’utente e non mediante una qualsiasi carta con banda magnetica priva di valore identificativo. Su 2860 ispezioni effettuate sono state contestate 52 violazioni relative a distributori automatici di sigarette non correttamente funzionanti e/o installati secondo quanto previsto dalla legge”.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 29.09.2014

Umberto Veronesi lascia l’Istituto Europeo di Oncologia

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LO HA DECISO IL C.d.A. GLI SUCCEDE LO SCIENZIATO ROBERTO ORECCHIA

Umberto Veronesi ha lasciato l’incarico di direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia, fondato lui stesso a Milano 20 anni fa. La decisione è stata presa oggi nel consiglio di amministrazione dell’istituto. Gli succede Roberto Orecchia, già direttore della radioterapia all’Ieo, Veronesi sarà direttore scientifico emerito.
“In occasione della ricorrenza dei vent’anni dell’Istituto, riflettendo sullo sviluppo atteso nel prossimo futuro – scrive Veronesi in una nota – che si prospetta molto intenso, ho pensato che fosse giusto rinnovare i vertici della Direzione Scientifica, come mio atto di responsabilità personale e amore verso lo Ieo. Ho quindi deciso e proposto al Consiglio di Amministrazione di designare Roberto Orecchia come Direttore Scientifico e Pier Giuseppe Pelicci come Direttore della Ricerca, due persone entrate nell’Istituto 20 anni fa. In un futuro prossimo entrerà a far parte della Direzione Scientifica anche una nuova figura dedicata agli studi traslazionali, per dare ulteriore impulso all’integrazione fra ricerca e clinica, che è da sempre un nostro obiettivo prioritario e un nostro punto di forza”.
Veronesi rimarrà nell’istituto, “come mi ha chiesto il Consiglio di Amministrazione, come Direttore Scientifico Emerito per indirizzare le scelte strategiche della Direzione Scientifica e per aiutarla ad affrontare le nuove sfide che attendono il nostro Istituto, a seguito delle tre grandi rivoluzioni – tecnologica, genetica ed etica – che già hanno cambiato e continueranno a cambiare rapidamente il volto dell’oncologia”. Con la nuova squadra della Direzione Scientifica “continuerò quindi ad impegnarmi per la salvaguardia e la promozione dei principi e dei valori che hanno ispirato lo Ieo fin dalla sua costituzione – ha concluso l’oncologo – e ne hanno sempre fatto un unicum: umanità e scientificità, vale a dire amore empatico per i pazienti e fiducia nella ricerca”.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 22.09.2014

Un “selfie” al seno per la prevenzione del tumore

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SUI SOCIAL NETWORK LA CAMPAGNA “FATEVEDERELETETTE”

Un “selfie” al seno per la prevenzione del tumore. Per ricordare che fare le visite di controllo dal medico, vincendo la pigrizia ma soprattutto l’imbarazzo e la paura, può salvare la vita. Questa l’idea alla base della campagna #fatevedereletette, nata appena 15 giorni fa e che sta avendo molto successo sui social network. Tante le donne che hanno già postato il proprio “selfie” aderendo all’iniziativa su Facebook e Twitter, armate di senso dell’ironia e con la voglia di porre l’accento sulla prevenzione alla vigilia del mese di ottobre, dedicato tradizionalmente alla sensibilizzazione sui controlli per il tumore al seno.
L’idea della campagna e’ venuta a Giusi Brega, 37 anni, esperta di comunicazione aziendale e marketing. “So cosa vuol dire avere un tumore al seno, ho perso mia zia per questa malattia ed e’ stata la prima morte con la quale mi sono confrontata nella vita” spiega Brega, che racconta di aver fatto quasi per gioco il “selfie” che ha dato inizio a questa campagna. “Dopo averlo postato mi sono resa conto che le mie amiche lo condividevano, hanno iniziato a mandarmi le loro foto e da li’ e’ stato un crescendo. Non c’è nessuno dietro a questa campagna, e’ un’idea per incentivare la prevenzione che e’ venuta a me e alla quale, con mia sorpresa, hanno risposto molte altre donne. Ma non ci guadagno nulla, lo faccio perché credo che se con l’ironia si riesce a convincere anche solo una donna in più a fare i controlli e’ già una vittoria”. “Forse posso aver urtato la suscettibilità di qualche persona malata, che non ci trova nulla da scherzare su questo tumore- conclude- ma non e’ a loro che mi rivolgo,piuttosto alle donne sane che inventano scuse per non fare i controlli”. Maggiori informazioni su questa iniziativa si possono avere sul gruppo Facebook “Fate vedere le tette” o su Twitter all’account @prevenzioneseno. 

da ANSA.IT Salute&Benessere del 16.09.2014

Tumori: seno, italiani scoprono chiave metastasi

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AIUTERA’ A TROVARE CURA PIU’ EFFICACE

Identificato, dai ricercatori dell’Istituto nazionale tumori di Milano, un nuovo meccanismo responsabile delle metastasi nel tumore del seno. Lo studio è pubblicato sulla rivista scientifica Cancer Research e, per gli esperti, aggiunge un tassello “di vitale importanza” per la comprensione dei meccanismi con il quale il cancro si diffonde nell’organismo, e quindi potrà aiutare a migliorare la ricerca di una cura più efficace.
Alla base di tutto c’è una proteina chiamata osteopontina, che normalmente è presente al di fuori delle cellule ed è coinvolta nel regolare diversi processi fisiologici, tra cui la stessa sopravvivenza cellulare. Il ruolo di questa molecola, nel tumore, è però duplice: “L’osteopontina prodotta dalla cellula tumorale ne assicura la sopravvivenza in un ambiente ostile – spiegano i ricercatori – mentre quella trattenuta all’interno dei globuli bianchi contribuisce a proteggere le cellule tumorali che stanno formando la metastasi dall’attacco del sistema immunitario”.
Lo studio, condotto prima in laboratorio su animali, è stato poi esteso all’analisi delle metastasi polmonari di pazienti con carcinoma al seno. In queste metastasi è stata confermata la presenza di cellule contenenti osteopontina. “Questa scoperta – concludono i ricercatori – sarà rilevante per sviluppare futuri farmaci in grado di contrastare le molteplici azioni dell’osteopontina nello sviluppo delle metastasi”.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 02.09.2014

Frutta protegge il cuore, il rischio scende del 40%

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COME NEL PROVERBIO “UNA MELA AL GIORNO”

Risultati immagini per immagini frutta

La proverbiale mela al giorno, ma piu’ in generale il consumo della frutta, protegge il cuore, riducendo il rischio cardiovascolare fino al 40%. Lo ha dimostrato uno studio dell’università di Oxford presentato al congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc) in corso a Barcellona.
L’analisi è stata condotta per sette anni su una popolazione di quasi mezzo milione di persone in Cina. Il 18% dei partecipanti aveva un consumo quotidiano, in media di circa 150 grammi, mentre il 6,3% ha dichiarato di non mangiarne mai. Nel gruppo più ‘salutista’ il rischio di malattie cardiovascolari è risultato più basso rispetto a quello con il consumo minore, rispettivamente del 15% per l’infarto, del 25% per l’ictus ischemico e del 40% per quello emorragico. Anche dal punto di vista del rischio complessivo di morte il consumo di frutta si è rivelato protettivo, con un calo del 32% rispetto a chi non la mangia mai. ”Questi dati dimostrano chiaramente che il consumo di frutta fresca riduce il rischio cardiovascolare – afferma Huaidong Du, l’autore principale -. Non solo, più se ne mangia più il rischio cala”. 

da ANSA.IT Salute&Benessere del 01.09.2014

Istituto Superiore Sanità boccia e-cig, non sono innocue.

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RICCIARDI BENE RIGORE OMS; ANCHE I CARDIOLOGI CHIEDONO PALETTI

A pochi giorni dalla presa di posizione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulle sigarette elettroniche, con la raccomandazione di vietarne la vendita ai minori (divieto già previsto in Italia dal 2013) e l’uso nei luoghi pubblici chiusi, anche l’Istituto superiore di sanità (Iss) scende in campo, appoggiando il ”rigore” dell’Oms e affermando che le e-cig ”non sono innocue”. Valutazione condivisa pure dalla Società italiana di cardiologia, che chiede maggiori paletti.L’Iss ”supporta l’approccio rigoroso dell’Oms in materia di sigarette elettroniche, auspicando che solo l’evidenza scientifica guidi ad un approccio di sanità pubblica”, ha sostenuto il commissario straordinario dell’Istituto, Walter Ricciardi, replicando alle recenti critiche dell’oncologo Umberto Veronesi alla posizione dell’Organizzazione mondiale della sanità. Molti produttori di e-cig, avverte Ricciardi, ”fanno una serie di affermazioni non provate o francamente false inducendo il pubblico a credere che questi prodotti siano innocui (mentre come sottolineato dall’OMS e cominciato a dimostrare anche dall’Iss, non lo sono) e le evidenze scientifiche che le e-cig facciano smettere di fumare sono ancora limitatissime”. Vi è invece ”evidenza – spiega – che la maggior parte degli utilizzatori di e-cig continuino a fumare anche sigarette tradizionali e che essi abbiano scarsi o nulli benefici in termini di riduzione delle malattie cardio-vascolari, mentre tutti gli studi di popolazione fino ad oggi pubblicati mostrano in modo univoco che i fumatori che usano e-cig abbiano addirittura una minore probabilità di smettere di fumare”.Inoltre, vi è già una ”buona evidenza scientifica che le e-cig rilascino nell’ambiente emissioni di diverse sostanze tossiche per la salute umana. L’indicazione dell’OMS ad evitare l’uso delle e-cig negli spazi chiusi e nei luoghi pubblici – sottolinea il commissario straordinario – è finalizzata proprio a prevenire un’esposizione significativa a queste sostanze”. Paletti all’utilizzo delle e-cig vengono chiesti anche dai cardiologi: ”La sigaretta elettronica fa comunque male, anche se meno di quelle tradizionali, e non risolve il problema della dipendenza”, ha affermato il presidente della Società Italiana di Cardiologia (Sic), Matteo Di Biase. Con l’e-cig, ha sottolineato, ”si assume comunque nicotina, e il rischio è quasi uguale a quelle tradizionali, almeno dal punto di vista cardiovascolare. Inoltre, a differenza delle sigarette, la quantità di sostanza contenuta non è definita, e si rischia di assumerne anche di più del normale. A questo si aggiunge il fatto che è proprio la nicotina a creare dipendenza, per cui se al fumatore si dà quella elettronica non si riuscirà a farlo smettere”. Secondo l’esperto, la posizione dell’Oms è dunque condivisibile: ”I paletti vanno messi – ha concluso Di Biase – anche perché non ci sono ancora studi scientifici sulle e-cig che ne abbiano valutato gli effetti”.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 31.08.2014