Mangiar bene conviene, menu 5 colori benessere costa 5 Euro

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Costa appena cinque euro mettere in tavola un pasto bilanciato e gustoso a base di frutta e verdura di stagione e ispirato ai cinque colori del benessere, tema dalla campagna ”Nutritevi dei colori della vita” promossa da Unaproa (Unione tra le organizzazioni di produttori ortofrutticoli e agrumari) che oggi ha fatto tappa a Roma, all’Istituto Alberghiero di Trastevere “V. Gioberti”. Qui i ragazzi del quinto anno hanno ideato e proposto un menu low cost e veloce, quindi doppiamente al passo coi tempi, dimostrando che la qualità alimentare conviene alla salute e al portafogli. ”Il progetto ha una valenza sociale oltre che economica – ha detto il presidente di Unaproa Ambrogio De Ponti – per dire che se la crisi economica obbliga a strategie di risparmio anche alla spesa alimentare, questo, però, non può e non deve andare a discapito della salute: una dieta sana ed equilibrata non può prescindere da alcuni componenti, come un consumo quotidiano e variato di frutta e verdura. Proprio da qui – ha sottolineato – nasce la sfida lanciata dalla nostra campagna nazionale ‘Nutritevi dei colori della vita’ che illustra anche lo sforzo di innovazione dell’offerta che, con insalate pronte e confezioni monodose, va incontro alle mutate esigenze”. ”Oggi è stato smentito il pregiudizio che una dieta ricca di questi alimenti sia necessariamente economicamente svantaggiosa” ha osservato il segretario generale Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona che ha chiesto ai futuri professionisti del settore Ristorazione, gli allievi dell’Alberghiero, di farsi ”piccoli divulgatori della salute a tavola”. Frutta e verdura hanno regalato oggi – grazie all’impegno degli studenti che con entusiasmo si sono cimentati alla prova del pasto nei colori rosso, verde, bianco, giallo-arancio e blu-viola previsto dall’iniziativa Unaproa – ”un esempio di menu sano, e alla portata di tutti, che potrà essere un ottimo spunto per le mense scolastiche e la ristorazione collettiva, per le famiglie e per consumatore” ha osservato la preside dell’Alberghiero del rione Trastevere Carla Parolari nell’esprimere ”soddisfazione per questa opportunità di accostare la scuola al mondo del lavoro”. Tra i tanti consigli utili offerti dalla nutrizionista Elisabetta Bernardi quello di mangiare un kiwi al giorno per sopperire al fabbisogno giornaliero di vitamine, e di puntare sulla varietà di frutta e verdure. ”E’ il cocktail la fonte del benessere” ha concluso.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 23.01.2014

Tumori: alcol fattore di rischio anche per anziani

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OPGA-MARIO NEGRI, CONSUMI ELEVATI LEGATI A INSORGENZA PATOLOGIE

Anche negli anziani l’alcol è un fattore di rischio per l’insorgenza di tumori. Un consumo elevato di alcol negli over 60 risulta infatti associato a un forte aumento di rischio di cancro nell’alto apparato digerente.
E’ quanto emerge dallo studio ‘Alcol e rischio di cancro nella popolazione anziana italiana’, promosso dall’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcool (Opga) e realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia dell’Istituto Mario Negri di Milano. A coordinare lo studio il professor Carlo La Vecchia e il dott. Claudio Pelucchi, del ‘Mario Negri’.
“La ricerca – commenta La Vecchia, in base a quanto rende noto l’Opga – si proponeva di quantificare gli effetti del consumo di alcol sulla salute della popolazione anziana riguardo ai rischi di 13 malattie tumorali. Si tratta di uno studio condotto su 5700 soggetti tra i 60 e gli 80 anni”.
La ricerca ha evidenziato che nei giovani anziani (60-69enni) e negli ultra-settantenni risulta confermato un forte aumento di rischio di cancro di cavo orale e faringe, esofago, pancreas e laringe a livelli molto elevati di consumo di alcol (ovvero, 5 o più bicchieri al giorno). Per consumi lievi o moderati di alcol, ovvero fino a meno di 3 bicchieri al giorno, i rischi di tumore dell’alto apparato digerente erano aumentati del 20-30% circa. “Per le tipologie di tumori non elencate in precedenza – spiega Pelucchi – in questo studio non sono emersi aumenti di rischio nei bevitori, nemmeno a livelli elevati di consumo di alcol”. Non è stata poi trovata nessuna relazione tra un consumo moderato regolare e l’insorgenza di tumori al colon-retto e la mammella.
Per quanto riguarda le donne, in particolare, non sono stati registrati casi di tumore e “si può ipotizzare che le ultrasessantenni prese in considerazione dallo studio presentassero uno stile di vita e uno stile alimentare salutare rispetto alle popolazioni studiate sullo stesso tema in altri contesti nazionali”. Lo studio, infine, ha concluso che – a differenza di quella del fumo – la cessazione del consumo di alcol non diminuisce a breve termine il rischio di tumore alcol-correlati.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 21.01.2013

Fumo legato a 40 malattie, anche labbro leporino e fratture.

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RAPPORTO USA, RISCHIO DONNA PER LA PRIMA VOLTA UGUALE A QUELLO UOMO

Cinquant’anni fa il primo rapporto ufficiale del ‘Surgeon General’ statunitense che legava il fumo ad una malattia, il tumore ai polmoni, dovette essere pubblicato di domenica, a Congresso chiuso, per limitare le polemiche. Oggi non solo l’atteggiamento riguardo alle sigarette è cambiato, nota l’ultimo aggiornamento del documento, ma è cresciuto enormemente il numero di malattie riconducibili a questo vizio, che comprende quasi 40 patologie a carico di praticamente tutti gli organi.
Il Surgeon General è il principale esperto di salute pubblica all’interno del governo statunitense, una specie di direttore generale della sanità, e proprio a partire dal 1964 ha fra i suoi compiti anche quello di aggiornare il rapporto sul fumo, le cui conclusioni vengono di solito adottate poi per decidere le politiche federali. Anche questa edizione passa in rassegna le ultime scoperte scientifiche sul tema, e sottolinea ad esempio come a differenza di 50 anni fa ora il rischio di morte causata dal fumo sia uguale tra uomini e donne, e anzi queste ultime pagano il tributo maggiore. La lista di patologie causate o peggiorate dal fumo è illustrata attraverso un vero e proprio ‘atlante’ del corpo umano.
Si parte dal cervello, in cui aumenta il rischio di ictus, agli occhi, che il fumo danneggia provocando glaucoma e degenerazione maculare, alla bocca, che rischia il labbro leporino se il bambino ha la mamma che fumava in gravidanza, e si prosegue con diabete, artrite reumatoide e persino fratture dell’anca. A queste malattie, sottolinea poi il documento, si aggiungono anche vari tipi di tumore oltre a quello ai polmoni, per un totale di un elenco di 37 patologie destinato probabilmente ad allungarsi nei prossimi anni. ”Ai danni alla salute – spiega il rapporto – si aggiungono anche quelli economici, con oltre 150 miliardi di dollari l’anno persi solo per le morti premature”.
Il documento ‘celebra’ anche i successi nella lotta contro le sigarette negli Usa, spiegando come si sia passati da oltre il 50% al 18% di fumatori ma facendo anche presente che ancora oggi 400mila persone nei soli Stati Uniti muoiono ogni anno per cause relative alle sigarette. ”Nei prossimi decenni 5,6 milioni di bambini vivi oggi moriranno prematuramente a causa del fumo – conclude il rapporto – se non agiamo subito per ridurre ulteriormente il numero di fumatori che è ancora inaccettabilmente alto”.

da ANSA.I Salute&Benessere del 17.01.2013

Tumore polmone, “corsia preferenziale” a nuovo farmaco

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AGENZIA LO CLASSIFICA “TERAPIA RIVOLUZIONARIA”

La Food and drug administration ha accettato di dare ‘corsia preferenziale’ all’esame e probabile futura approvazione di un nuovo farmaco della GlaxoSmithKline contro il tumore dei polmoni.

Il prodotto a base di ‘dabrafenib’ ha ottenuto la classificazione di ‘terapia rivoluzionaria’ da parte della Agenzia Usa, che dara’ al medicinale la priorita’ di analisi su altri. Gia’ approvato per il trattamento del melanoma, il farmaco ha dato incoraggianti risultati nei test di seconda fase contro il cancro polmonare.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 14.01.2013

Da Siena nuove prospettive cura “tumore da amianto”

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MESOTELIOMA PLEURICO SI POTREBBE SCONFIGGERE CON TERAPIE

Due studi che aprono nuove prospettive sulla cura del mesotelioma pleurico, conosciuto come ‘il tumore dell’amianto’. Sono quelli, pubblicati recentemente su riviste internazionali, elaborati da un team di ricercatori dell’Università di Siena, in collaborazione con l’Istituto tumori di Napoli-Crom e la Temple University di Philadelphia.
Nel primo dei due studi, pubblicato sulla rivista americana ‘Cell Cycle’, i ricercatori hanno testato l’effetto di nuovi agenti antitumorali su cellule di mesotelioma. “In questo lavoro – spiega una nota dell’Aou senese – sono stati utilizzati dei farmaci ideati per riattivare la proteina P53, uno dei più importanti ‘oncosoppressori’ noti, che viene disattivato nella maggior parte dei tumori umani”. Sulla stessa linea il secondo lavoro, pubblicato sulla rivista internazionale ‘Cancer biology and therapy’. “In questo studio gli autori hanno testato, per la prima volta nel mesotelioma, una nuova droga, l’Mk-1775, in combinazione con il cisplatino”. “Il mesotelioma – afferma Antonio Giordano, docente di Anatomia ed istologia patologica presso l’Ateneo senese, che ha coordinato le ricerche – è un tumore molto aggressivo che ha origine dalla trasformazione neoplastica del mesotelio, il sottile tessuto che avvolge la cavità pleurica e altri organi interni e ha come principale fattore responsabile l’esposizione all’amianto. Lo sviluppo ha un tempo di latenza molto lungo; ciò vuol dire che possono trascorrere molti anni tra l’esposizione all’amianto e il manifestarsi della malattia. La diagnosi è spesso tardiva e al momento non esistono modalità curative”. “I nostri studi – continua – sono mirati alla identificazione di nuove terapie molecolari promettenti, che potrebbero essere velocemente traslate alla clinica. L’Mk-1775, ad esempio, è già in fase di sperimentazione clinica per altri tipi di tumori in diversi studi negli Stati Uniti”.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 08.01.2014