Ospedali lombardi top per cure, ma spunta anche uno laziale

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SU DOVEECOMEMICURO.IT, LE GRADUATORIE DELLE STRUTTURE SANITARIE

 

 

La Lombardia si conferma la Regione che eroga la migliore assistenza sanitaria. Ma non mancano le sorprese anche nel Sud Italia. E’ quanto emerge ‘interrogando’ Doveecomemicuro.it, il portale mappa ben 1233 strutture sparse per il territorio italiano e pensato per individuare gli ospedali dove sarebbe opportuno rivolgersi per determinate patologie. Lombardi sono, ad esempio, i tre ospedali che, a pari merito, si aggiudicano il ‘medagliere’ delle migliori performance assistenziali, ovvero quelli presenti più spesso sul podio dei primi classificati in base ai principali indicatori di qualità. Sono gli Spedali Civili di Brescia, l’Ospedale di Magenta (Mi), il Centro Cardiologico Monzino di Milano, affiancati però anche da un ospedale del Lazio, il S. Andrea di Roma. E’ il Sant’Anna di Torino l’ospedale più virtuoso rispetto al numero di parti effettuati, che più cresce e più è indice di migliore qualità nell’assistenza: vi sono nati ben 7913 bimbi nel 2012. E’ invece il Vittorio Emanuele III presso Carate Brianza, in Lombardia, quello che effettua meno cesarei, con appena 4,68%, contro una media nazionale di 26,27%. Per l’infarto del miocardio, l’ospedale migliore è l’Azienda ospedaliera S. Maria degli Angeli, in Friuli Venezia Giulia che, a 30 giorni dal ricovero, presenta l’1,68% di decessi, rispetto alla media nazionale di 9,98%. Per l’ictus, il numero uno sono gli Ospedali Riuniti di Bergamo con appena 3,28% di nuovi ricoveri a 30 giorni dal primo, contro una media nazionale di 10,29%. Si trovano sempre in Lombardia i primi quattro ospedali con i valori più bassi di pazienti con frattura del collo del femore deceduti entro 30 giorni dal ricovero la miglior performance è dell’Azienda ospedaliera S. Martino di Genova con lo 0,3% dei decessi a 30 giorni dall’intervento. Una sorta di graduatoria, il cui fine non è promuovere o bocciare, “ma far conoscere ai cittadini che realtà eccellenti”, afferma Walter Ricciardi, coordinatore del comitato scientifico del portale “possono trovarsi anche vicino casa”.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 30.10.2013

Fumo, 2 settimane per “salvare” dl su nuovo divieto scuole

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DECRETO ARRIVATO ALL’IMPROVVISO SENZA COMUNICAZIONE

Mancano circa due settimane al 12 novembre, data in cui il decreto che estende il divieto di fumare nelle aree all’aperto delle scuole, deve essere convertito in legge, altrimenti decadra’. La misura, contenuta nel dl ‘Misure urgenti in materia di istruzione, universita’ e ricerca’, vieta il fumo nei cortili, nei parcheggi e negli impianti sportivi di pertinenza delle scuole.
Un provvedimento che, secondo Fabrizio Faggiano, dell’Osservatorio epidemiologico delle dipendenze del Piemonte, segna un passo importante nella prevenzione della salute a scuola, perche’ ”il fumo di tabacco trova nell’adolescenza il periodo a maggior rischio di iniziazione – spiega sul sito di Epicentro dell’Istituto superiore di sanita’ – E’ in questa fase che avviene la maggior parte delle sperimentazioni dell’uso di tabacco, che diventano negli anni successivi dipendenza da nicotina con una probabilita’ del 30%”.
Tuttavia, questo decreto ”e’ arrivato all’improvviso – rileva Faggiano – all’inizio dell’anno scolastico, senza una preparazione preliminare al suo recepimento, e non e’ stato affiancato da una campagna di comunicazione adeguata”.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 28.10.2013

La dieta mediterranea antidoto alle malattie da smog

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STUDIO SU 100 LAVORATORI DI UN’ACCIAIERIA DI MILANO

La dieta mediterranea riduce i danni da smog. E’ quanto e’ emerso da uno studio diffuso al Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI). Dalla ricerca, condotta su lavoratori di un’acciaieria di Milano, emerge che le polveri sottili abbattono più del 50%il livello di vitamina E nel sangue e allo stesso tempo alzano quello di una proteina legata allo stress ossidativo delle cellule. ‘Rimpinguare’ il serbatoio di vitamine con alimenti come il pesce, l’olio d’oliva e le verdure, tipici della dieta mediterranea, ridurrebbe il rischio di malattie derivanti da inquinamento atmosferico. “Lo studio è stato condotto su 100 lavoratori di un’acciaieria di Milano fortemente esposti a polveri sottili PM10 e PM5, a livelli non diversi da quelli che può respirare una persona ad esempio al centro di Roma – spiega Francesco Violi, coordinatore della ricerca, Ordinario di Medicina Interna all’Università “Sapienza” di Roma – e per la prima volta si è visto un possibile meccanismo che lega lo smog alle malattie cardiovascolari, perché lo stress ossidativo è una delle cause principali di questo tipo di patologie. I dati tuttavia offrono anche una ‘speranza’ per mitigare l’effetto nocivo dello smog: un risvolto interessante – afferma Violi – è che una dieta ricca di antiossidanti come quella mediterranea può contrastarne i danni, aumentando il consumo di olio di oliva, pesce e verdura”.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 27.10.2013

Europarlamento vara norme più severe su protesi seno

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DOPO SCANDALO PIP NUOVE REGOLE PER DISPOSITIVI PIU’ SICURI

Le donne che in futuro si sottoporranno a un intervento di chirurgia al seno potranno contare su maggiori garanzie: l’Europarlamento ha approvato oggi alcune regole che mirano a rendere impossibili scandali come quello delle protesi della francese Pip, riempite con silicone industriale. La plenaria di Strasburgo ha dato il via libera a larga maggioranza alla revisione della legislazione comunitaria sui dispositivi medici, con l’obiettivo di proteggere in maniera più efficace i pazienti. Le norme adottate prevedono monitoraggi più rigorosi, un sistema più forte di enti di certificazione e una migliore tracciabilità per dispositivi come le protesi mammarie e le anche. ”Stiamo parlando di prodotti che dovrebbero aiutare i pazienti e dobbiamo essere sicuri di usare i migliori dispositivi possibili”, ha detto la relatrice tedesca Dagmar Roth-Behrendt (S&D). Secondo quanto approvato dai deputati, un nuovo gruppo di organismi nominati dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) dovrà valutare i dispositivi considerati ad alto rischio, come quelli impiantati nel corpo umano. In seguito ai recenti scandali, in cui il numero dei pazienti con dispositivi difettosi è rimasto sconosciuto, gli eurodeputati hanno anche chiesto di munire i pazienti di un’apposita scheda d’impianto su cui essere registrati, al fine di essere avvisati degli eventuali incidenti avvenuti su prodotti simili. ”Oggi abbiamo fatto un grande passo in avanti per ripristinare la fiducia dei pazienti nel sistema normativo europeo sui dispositivi medici”, ha commentato il commissario Ue per la Politica dei consumatori, Neven Mimica. ”La Commissione europea vuole assicurare il massimo livello di sicurezza dei pazienti e dei consumatori, garantendo allo stesso tempo l’innovazione”, ha aggiunto. In un’altra relazione approvata da Strasburgo, gli europarlamentari hanno dato il via libera a nuove regole sui dispositivi medico-diagnostici in vitro con lo scopo di rafforzare la sicurezza dei cittadini in varie situazioni, ad esempio nei test di gravidanza e negli esami per il diabete, per l’Aids o il Dna. ”Per anni c’è stato sul mercato un test per l’Aids che ha dato risultati negativi falsi, con tutte le conseguenze derivanti da trasfusioni di sangue”, ha commentato l’eurodeputato tedesco Peter Liese (Ppe), sottolineando la necessità di norme più severe. Dopo i voti dell’Europarlamento di oggi, nelle prossime settimane saranno avviati i negoziati per raggiungere un accordo sulle legislazioni sui dispositivi medici con il Consiglio Ue.

di Mario Capato da ANSA.IT Salute&Benessere del 22.10.2013

Tumori, in Sicilia calano quelli mortali

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MENO CASI CHE NEL RESTO D’ITALIA. LA MAGGIORE CONCENTRAZIONE DI MALATI A CATANIA, MESSINA E PALERMO.

In Sicilia calano i tumori, anche quelli mortali: la prevenzione resta sempre la migliore arma contro il male

Una volta tanto, una buona notizia per la salute dei siciliani. In un campo tra i più temibili: i tumori. L’incidenza della patologia, gia nell’ultimo rilevamento epidemiologico, è risultata minore che nel resto d’Italia. E non di poco. E’ inferiore del 27% rispetto alle aree del nord, del 16% a quelle del centro e del 9% del resto del sud. E anche la mortalità è in diminuzione e figura sotto la media nazionale. Di fatto, si può dire che vivere in Sicilia ha i suoi vantaggi, almeno riguardo alla malattia tumorale. Dal primo Atlante sanitario oncologico della Sicilia, attuato a cura dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Siciliana e della rete regionale dei registri tumori, presentato ieri dal dirigente generale Ignazio Tozzo e dal responsabile dell’Osservatorio, Salvatore Scondotto, è emerso che la più alta concentrazione di tumori si ha nelle città di Catania, Messina e Palermo, coerentemente agli effetti sulla patologia oncologica. Ogni anno, nella Regione, vengono diagnosticati, in media, quasi 22.000 casi di tumore, dei quali il 54,2% tra gli uomini e 45,8% tra le donne. E i decessi ammontano a più di 12.000.

Quali le sedi tumorali più frequenti? La prostata per gli uomini, seguita da polmone, colon-retto e vescica. Per le donne, mammella, colon-retto, tiroide e corpo dell’utero. La media annuale di ricoveri ospedalieri per carcinoma è di circa 42.000 (55,9% uomini, 44,1% donne). Nell’isola, la maggiore mortalità tumorale si ha nell’uomo per carcinoma del polmone, che supera il 27% e nelle donne per quello della mammella (18,1%). Ai primi posti, in entrambi i sessi, il carcinoma del colon-retto (11,4% uomini e 13,8% donne) e del fegato (8,4% uomini e 9,2% donne).

Dove vanno a curarsi i malati? Il 12% degli uomini e il 10% delle donne va fuori dalla Regione, mentre c’è un 20% che preferisce Asp di altre province e non quella di appartenenza. Il tumore è una malattia talmente complessa che la fiducia nell’equipe medica è importante.

 Quanto costa annualmente l’assistenza oncologica nell’Isola? 732 milioni e 378 mila euro, dei quali: 580 milioni e 556 mila euro per l’ospedalizzazione, 112 milioni e 423 mila euro per l’assistenza specialistica e 114 milioni e 91 mila euro per la farmaceutica. Va detto che negli ultimi anni la Regione ha rafforzato gli strumenti informativi disponibili per la sorveglianza epidemiologica, come il Registro regionale di mortalità, la base dati dei ricoveri ospedalieri, degli assistiti, dei Registri tumori della Sicilia, che consentono di stimare l’impatto della malattia oncologica sul territorio.

Per l’Assessore alla Salute della Regione Siciliana, Lucia Borsellino, l’Atlante sanitario oncologico della Sicilia è uno strumento necessario per condividere con gli operatori la metodologia delle scelte d’intervento che sta alla base della pianificazione sanitaria.

I dati sono stati ricavati - spiega Salvatore Scondotto – dalla nuova base dati regionale, recentemente realizzata grazie alla collaborazione di tutti i registri tumori operanti in Sicilia, che coprono quasi il 90% dell’intera popolazione dell’isola.

di Carmelo Nicolosi GIORNALE DI SICILIA del 23.10.2013

Tumori: seno; alla Barcolana due scafi di “Stelle Olimpiche”

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16 ATLETE PER INIZIATIVA CAMPAGNA NASTRO ROSA DELLE LILT

Tornano per la sesta volta, domani 45/a Barcolana, in programma nel golfo di Trieste, le “Stelle Olimpiche”, 16 atlete nazionali che a bordo di due scafi – l’Arya 415 “Give me Five” e un Elan 210 – gareggeranno per testimoniare l’importanza della prevenzione del tumore al seno.
L’iniziativa, nell’ambito della Campagna “Nastro Rosa” promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) è stata presentata oggi dall’assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Maria Sandra Telesca, anch’essa a bordo di una delle due imbarcazioni.
I due equipaggi saranno guidati dalla presidente delle Stelle Olimpiche, Giulia Pignolo. “Non nascondo – ha detto telesca – l’emozione di partecipare alla Barcolana con le Stelle Olimpiche, che mi consentono di fare un’esperienza importante ma soprattutto mi danno l’occasione di sensibilizzare le donne, in modo diverso ma certamente incisivo, sul fatto che ‘prevenire è vivere’”.
Degli equipaggi, composti da atlete per un totale di nove medaglie olimpiche, quest’anno entrano a far parte Annalisa Minetti, bronzo alle Paralimpiadi di Londra negli 800 mt piani, Martina Caironi, oro nei 100 mt paralimpici sempre a Londra, e Marzia Caravelli, primatista italiana nei 100 e 200 ostacoli e olimpica a Londra.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 12.10.2013

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