Settembre 30, 2013
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Si terrà il prossimo 26 ottobre, alle ore 8,30, presso i locali di Villa Di Pasquale a Ragusa, il convegno voluto dalla Sezione LILT di Ragusa in sinergia con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, su: Menopausa, una stagione della vita. La cessazione della vita riproduttiva della donna si verifica a 51 anni d’età, l’attesa di vita per il sesso femminile è di 82 anni ed i cambiamenti della menopausa esercitano una significativa influenza anche sulla vita di coppia. Solo il 25% delle donne viene correttamente informato circa i progressi e le possibilità di porre rimedio agli inconvenienti correlati ai mutamenti causati dalla menopausa. Nel corso del convegno saranno illustrati i vantaggi ed i rischi correlati alla instaurazione del Trattamento Ormonale Sostitutivo (T.O.S. ) oltre alla terza via di sottoporre la donna ad un trattamento con farmaci solo locali. Il Convegno vedrà, tra gli altri, la presenza del Prof. Franscesco Schittulli Presidente Nazionale della LILT, che terrà una Lettura Magistrale su “La donna ed il carcinoma al seno” mentre la Dott.ssa Livia Azzariti, Medico e Giornalista Rai, sarà la moderatrice della tavola rotonda su “L’informazione delle donne sui problemi della menopausa”. La partecipazione al Convegno è gratuita e darà diritto a crediti ECM per le figure di Medici Generici, Ginecologi, Ostetriche e Psicologi.
Informazioni ed iscrizioni ai numeri: 0932.234953; 0932.234958; 0932.229128 o su http://www.aspformazione.rg.it
Ufficio Rapporti con la Stampa LILT Ragusa
Settembre 30, 2013
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Vent’anni di progressi, eppure il tumore al seno è ancora un big killer. Ogni anno in Italia si ammalano 45mila donne complici anche un allungamento dell’età media e un aumento dei fattori di rischio. L’incidenza e’ aumentata del 14% negli ultimi sei anni, con un picco del 29% circa nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 44 anni. E’quanto e’ emerso alla giornata di presentazione della campagna del nastro rosa della Lilt (Lega italiana per la lotta ai tumori) la lotta contro il tumore al seno.
Secco il commento del ministro della salute intervenuta alla presentazione della campagna del nastro rosa per la prevenzione del tumore al seno: “Diciamolo con chiarezza – dice – di tumore al seno si guarisce, in Italia come in altre parti del mondo. Importante però è accompagnare le donne in un percorso di prevenzione e in questo il ruolo delle associazioni e dei volontari e’ fondamentale, perché lo Stato arriva fino a un certo punto. Bisogna insieme lanciare questo messaggio che è una speranza di vita”.
“Il cancro della mammella – sottolinea – è stimato essere il primo per frequenza nelle donne, rappresentando il 29% di tutte le diagnosi tumorali – ha proseguito il ministro – per questo e’ importante che la prevenzione e gli stili di vita sani diventino parte della nostra vita”.
La malattia, che se identificata precocemente, cioè quando il carcinoma è al di sotto del centimetro, ha una possibilità di guarigione che sale al 90%, si manifesta sempre prima: il 30% delle diagnosi avviene infatti in età inferiore ai cinquant’anni, quindi al di fuori dell’età prevista per i programmi di screening mammografico, motivo in più, come ha sottolineato Francesco Schittulli, presidente della Lilt “per sensibilizzare tutte le donne alla cultura della prevenzione come metodo di vita e renderle protagoniste della propria salute”.
“Le nuove tecnologie diagnostiche di imaging, sempre più precise e sofisticate, insieme alla risonanza magnetica mammaria consentono oggi di poter individuare lesioni millimetriche in fase iniziale – prosegue Schittulli – vale a dire quando le il grado di malignità e l’indice di aggressività sono bassi”.
Durante il mese di ottobre, quello dedicato alla prevenzione e che avrà per testimonial l’attrice Margherita Buy, i 397 ambulatori della Lilt saranno a disposizione per visite senologiche. Le vie simbolo del lusso di Milano durante il primo week end di ottobre si coloreranno di rosa per sostenere la lotta al tumore al seno e ci sarà anche una giornata di shopping solidale, mentre nel resto d’Italia e del mondo molti monumenti si tingeranno di rosa: dal Campidoglio a Roma all’Empire State Building a New York, dalle Cascate del Niagara in Canada alla torre di Tokyo.
Nella città di Trieste, infine, il 13 ottobre, in occasione della Barcolana, storica competizione velica, un team di campionesse olimpiche di tutte le discipline e la Nazionale di vela gareggeranno con un messaggio della Lilt dedicato alla prevenzione.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 26.09.2013
Settembre 30, 2013
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Con un ringraziamento speciale da parte del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a tutta la grande famiglia della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori sempre vicina a migliaia di donne, si è aperta – alla Sala del Tempio di Adriano a Roma – la conferenza stampa di presentazione della XXI edizione della Campagna Nastro Rosa per la prevenzione del tumore al seno 2013 promossa dalla LILT e da Estée Lauder Companies. “Di tumore al seno si guarisce – ha sottolineato il Ministro – è importante accompagnare le donne in un percorso di prevenzione e in questo il ruolo della LILT e dei volontari e’ fondamentale, perchè lo Stato arriva fino a un certo punto. La prevenzione deve diventare un “pezzo” della nostra vita. Insieme – ha concluso – dobbiamo lanciare questo messaggio che e’ una speranza di vita”.
Sono circa 46 mila all’anno le donne a cui viene diagnosticato un carcinoma mammario – ha sottolienato il Presidente della LILT, prof. Francesco Schittulli – ma il dato confortante è la costante diminuzione della mortalità. Questo grazie alla diagnosi precoce, alle nuove tecnologie diagnostiche di imaging, sempre più precise e sofisticate, che consentono oggi di poter individuare lesioni millimetriche in fase iniziale. Scoprendo un carcinoma al di sotto del centimetro, la probabilità di guarire sale ad oltre il 90%. In particolare sono oltre il 30% le donne al sotto dei 50 anni che sviluppano un tumore al seno. Per questo occorre l’impegno di tutti, a cominciare dalle istituzioni, per coinvolgere le donne più giovani alla cultura della prevenzione e della diagnosi precoce.
Gli obiettivi della LILT, in questo contesto, sono quelli di implementare la sensibilizzazione e l’educazione sanitaria, coinvolgere le istituzioni per la costituzione su tutto il territorio di strutture dedicate alla senologia, presidi indirizzati alle donne dove sia possibile una diagnosi di alta precisione.
Il prof. Schittulli ha denunciato come in Italia, in tema di sanità, ci sia ancora una forte differenza tra il nord e il sud del Paese: “i servizi al nord sono più efficienti ed estesi rispetto al sud. Una differenza da eliminare immediatamente”.
Presente alla conferenza stampa l’attrice Margherita Buy, testimonial della Campagna 2013. “Anche se spesso controvoglia – ha detto la Buy – anche io mi sottopongo a controlli mammografici e faccio in modo che tutta la famiglia faccia prevenzione. Anche mia madre si preoccupa per me e si assicura che io esegua tutti i controlli del caso. Mi fa piacere pensare alle altre donne, anche perché ho alcune amiche in situazioni difficili che mi dicono: ci avessi pensato prima! Anche per questo sono felice di essere oggi a fianco della LILT”.
Hanno voluto portare il proprio sostegno alla LILT, con la loro presenza in conferenza stampa, numerose senatrici e deputate, la prof.ssa Mariapia Garavaglia, una folta delegazione di donne dell’Associazione Abbraccio Rosa di Roma, donne che hanno subito un’operazione al seno e che si sono raggruppate per formare un equipaggio di Dragon Boat. Hanno inviato messaggi l’on. Giorgia Meloni e il sindaco di Roma Ignazio Marino che tra l’altro scrive: “In una battaglia che mette a dura prova i malati e le loro famiglie, dico grazie alla LILT e grazie ai suoi volontari, che – silenziosamente – offrono il loro sostegno a chi ne ha bisogno”.
Redazione LILT 30.09.2013
Settembre 17, 2013
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CENTRALE IL RUOLO DEL MEDICO DI BASE

Quando si parla di tumore del colon-retto il primo punto su cui porre l’accento è la grande importanza che si deve dare alla prevenzione. E anche una diagnosi precoce, assieme al miglior tipo di cura, non di rado è in grado di garantire una lunga sopravvivenza se non addirittura sconfiggere il male. La maggiore causa di mortalità dovuta al tumore al colon-retto è dovuta, infatti, non solo alla sua gravità, ma al fatto che spesso viene scoperto con estremo ritardo, tanto che in un caso su quattro – al momento della diagnosi – il malato risulta inoperabile. Il cancro al colon rappresenta l’11% di tutti i tumori che riguardano l’età adulta: solo in Italia l’incidenza è di 45mila nuovi casi all’anno. Se un caso su quattro è inoperabile, un altro 25-35% di tumori inizialmente operabili, dopo qualche tempo si ripresentano come metastasi. Eppure basterebbero alcuni accorgimenti, come ad esempio una maggiore attenzione alla dieta. Inoltre, c’è un malriposto senso del pudore, che induce coloro i quali soffrono di disturbi attinenti alla malattia tumorale del colon, a rinviare alle “calende greche” il momento della visita proctologica e degli esami necessari – la colonscopia è fondamentale – per escludere ovvero confermare la presenza della neoplasia. Il dott. Giulio Mellini, medico di base e ricercatore Snamid, sottolinea il ruolo di primo piano del medico di famiglia. “Grazie a una presenza capillare sul territorio – spiega – il medico di medicina generale ha un contatto diretto con la popolazione ed è in possesso di informazioni importanti sulla familiarità, sulla presenza di fattori di rischio e sulle condizioni cliniche generali che possono fare la differenza per l’efficacia di qualsiasi misura preventiva. Condividere il tipo di esami da eseguire, così come accordarsi con le fasce d’età a cui i programmi sono rivolti è essenziale per ridurre, in modo significativo, la mortalità del tumore al colon. Con questo obiettivo, il Ministero della Salute ha messo in atto una serie di raccomandazioni per la pianificazione e l’esecuzione degli screening oncologici“.
Enza Garipoli LA SICILIA del 16.09.2013
Settembre 12, 2013
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DA 2 GIOVANI ITALIANI NUOVO METODO PER ISOLARLE, MENARINI INVESTE.

Per ogni miliardo di cellule del sangue dei pazienti oncologici una sola è tumorale, ed essa fra i circa 10.000 trilioni che compongono il corpo umano, puo’ svelare le caratteristiche molecolari del tumore e la sua evoluzione, l’intera vita di un tumore: con un semplice esame del sangue sara’ possibile individuarla, isolarla e analizzarla avendo le informazioni che permetteranno di girare tutto il film della sua vita, dalla nascita alla possibile evoluzione, per mettere a punto le strategie piu’ corrette per curare il paziente. Ma lo stesso sistema di isolamento potra’ permettere di trovare nel sangue della madre le 5 cellule del feto che in media sono contenute in una provetta, per la diagnosi prenatale non invasiva. A ideare il sistema che scova ‘l’ago nel pagliaio’ sono stati due giovani italiani. Gianni Medoro, studente fuori sede a Bologna ma originario della Puglia, a 25 anni, subito dopo la laurea in ingegneria elettronica, inventa una nuova tecnologia capace di sfruttare la microelettronica per gestire le cellule. Gianni condivide la sua idea con Nicolò Manaresi, collega “anziano”, 31 anni, che aveva da poco completato il dottorato di ricerca. La piccola società, detentrice della proprietà intellettuale (il brevetto) partecipa alla prima edizione della Business Plan Competition organizzata dall’Università di Bologna e denominata Start Cup. Vincono il primo premio, che ricevono dalle mani del Presidente della Commissione Europea Professor Romano Prodi, di circa 50.000 Euro. Queste risorse saranno essenziali per avviare il primo progetto europeo e, con esso, la realizzazione del primo prototipo. Ma questa volta, a differenza di tante altre situazioni simili, e’ un’azienda italiana, la Menarini, ad accorgersi della piccola impresa che viene acquisita. L’obiettivo della medicina personalizzata e’ quello di sviluppare farmaci biologici specifici per le cellule tumorali da colpire e con un trattamento e dosaggio specifico proprio per il paziente che verrà trattato. Per questo e’ cosi’ importante disporre di Cellule Tumorali il più possibili complete, pure e vitali. I due giovani ricercatori della Silicon BioSystems, ora assorbita dall’azienda farmaceutica toscana, hanno messo a punto una metodo che individua le singole cellule (CTC) e di separazione, una per una, della cellule così individuate trasferendole in una micro-provetta dove vengono raccolte, complete, vive e vitali a disposizione delle indagini del ricercatore. Un computer intrappola le cellule desiderate in campi elettrici e le “guida” gentilmente, senza contatti o frizioni, fino a raccoglierle, intatte, vive e vitali, in una piccola provetta, a disposizione del ricercatore. Durante tutto il processo, una telecamera inserita nel microscopio memorizza la forma e le dimensioni delle cellule per ulteriori analisi. Ora il metodo, ancora in fase in fase sperimentale, dovra’ essere validato ma le gambe della Menarini, con le sue 100 societa’ porteranno, sono queste le intenzioni dell’azienda, la tecnologia nei laboratori di tutto il mondo.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 11.09.2013
Settembre 11, 2013
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NIENTE SIGARETTE, NEPPURE IN CORTILE

Sarà vita dura, dopo il via libera del Consiglio dei Ministri ai divieti di fumo in tutte le scuole, compresi i cortili, per quasi un milione di ragazzi e ragazze già fumatori abituali. Si tratta di uno studente su tre della popolazione scolastica delle superiori, a cui si aggiunge il 4% dei ragazzi che frequentano le medie. Il giro di vite ha l’obiettivo di disincentivare i giovani dal fumo, un progetto fortemente sostenuto dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, la quale annuncia che non sarebbe contraria ad estendere tali divieti anche alle università “se ci fosse una volontà parlamentare”. Ma il ministro va oltre:”Mi aspetto che ci sia un emendamento parlamentare per arrivare al divieto di fumo anche nelle auto – dice – una battaglia di civiltà per il diritto dei bambini a non essere intossicati”. Tornando ai ragazzi “il nostro obiettivo – afferma – è far tornare ad essere “non figo” il fumo tra i giovani”. Inoltre, sottolinea il Ministro, una parte degli introiti derivati dalle sanzioni per i nuovi divieti serviranno per un monitoraggio sulle e-cig e per la prevenzione. Almeno il 70% degli studenti, secondo una ricerca di Cittadinanzattiva, ha come luogo preferito per fumare proprio il cortile. A fumare, specifica lo studio dell’associazione, sono soprattutto i maschi, in particolar modo nelle scuole medie (59% contro 41%), mentre alle superiori lo scarto è inferiore (53% e 47%).
da IL GIORNALE DI SICILIA del 10.09.2013