Luglio 18, 2013
principale
Comments Off
ETA’ PIU’ DIFFICILE: 2-6 ANNI. COME INVOGLIARLI A MANGIARE SANO

Per convincere i bambini schizzinosi a tavola a mangiare cibi sani è necessario rivedere prima i comportamenti alimentari dei genitori, offrire loro cibi sani anche a merenda, proporre porzioni piccole e cucinare insieme.
La scienza dà una strigliata ai genitori dimostrando che perfino i piccoli nell’età più critica di fronte ai cibi – che va dai 2 ai 6 anni, periodo in cui le abitudini alimentari diventano stabili – gradiscono la frutta e mangiano con piacere perfino i broccoli. Lo dimostra Jennifer Orlet Fisher della Temple University di Philadelphia elencando gli esperimenti fatti sui bambini all’ultimo congresso annuale dell’Insitute of Food technologists di Chicago.
”Nei nostri studi abbiamo fatto la lista dei sapori più graditi ai piccoli e scoperto che certamente amano i cibi grassi e lo zucchero ma, a sorpresa frutta e, a seguire, amidi, carne, pesce, latticini e verdure ”. Per far mangiare le verdure si può provare con porzioni piccole accompagnate con salse gradite, come ha fatto la dottoressa Fisher con un esperimento vincente sui broccoli con la salsa che i piccoli più difficili hanno apprezzato. ”I bambini hanno una preferenza innata per i sapori dolce e salato, accettano più facilmente porzioni piccole e scelgono ciò che la famiglia propone loro più spesso perché sono conservatori, quindi è bene abituarli fin dall’inizio a vedere e assaggiare cibi diversi, incluse frutta e verdura, invece che cibi dolci e grassi. Infine, cucinare insieme ”.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 17.07.2013
Luglio 11, 2013
principale
Comments Off
STUDIO UE, ITALIA E’ IL PAESE PIU’ INQUINATO

Confermata per la prima volta la stretta relazione fra inquinamento atmosferico e tumore del polmone. Lo rivela una ricerca europea pubblicata su Lancet Oncology alla quale partecipa anche l’Italia con un gruppo di ricerca dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, guidato da Vittorio Krogh. E’ stato dimostrato che più alta è la concentrazione di inquinanti nell’aria maggiore è il rischio di sviluppare un tumore al polmone. Non solo: è emerso che l’Italia è il paese più inquinato.
Svolto su oltre 300.000 persone residenti in 9 paesi europei, lo studio è il primo lavoro sulla relazione tra inquinamento atmosferico e tumori al polmone, sottolinea l’Istituto Nazionale dei Tumori, che interessa un numero così elevato di persone, con un’area geografica di tale estensione e un rigoroso metodo per la misurazione dell’inquinamento.
In particolare è stato misurato l’inquinamento dovuto alle polveri sottili tossiche presenti nell’aria (particolato Pm 10 e Pm 2.5) dovute in gran parte alle emissioni di motori a scoppio, impianti di riscaldamento, attività industriali. Lo studio ha permesso di concludere che per ogni incremento di 10 microgrammi di Pm 10 per metro cubo presenti nell’aria aumenta il rischio di tumore al polmone di circa il 22%. Tale percentuale sale al 51% per una particolare tipologia di tumore, l’adenocarcinoma, l’unico tumore che si sviluppa in un significativo numero di non fumatori.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 10.07.2013
Luglio 11, 2013
principale
Comments Off
CIRCA 2,3 MLD PERSONE “COPERTE” DA NORME SALVAVITA

Passi avanti significativi negli ultimi 5 anni, a livello mondiale, nella lotta al fumo e alle sigarette. E’ un bilancio che lascia ben sperare quello che arriva dal rapporto 2013 sulla ‘Epidemia globale da tabacco’ dell’Organizzazione mondiale della Sanita’ (Oms): un terzo della popolazione mondiale, secondo i dati aggiornati, beneficia infatti di misure di controllo o divieto contro il fumo da sigaretta. Ed il numero di persone nel mondo ‘coperte’ da almeno una misura salva-vita per limitare l’utilizzo del tabacco è più che raddoppiato nell’ultimo quinquennio, raggiungendo la soglia dei 2,3 miliardi.
Ed ancora: il numero di persone per le quali, sempre a livello mondiale, è invece in atto il divieto di pubblicità, promozione e sponsorizzazione del tabacco è aumentato di circa 400 milioni, con le maggiori percentuali nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, il Rapporto evidenzia pure come siano 3 mld le persone che beneficiano, nei vari paesi, di campagne antifumo nazionali. Dati che spingono l’Oms ad affermare come, per centinaia di milioni di non-fumatori, ”è poco probabile” un avvio all’abitudine alle sigarette.
Risultati importanti dunque, ma non e’ ancora abbastanza: “per raggiungere il target fissato del 30% di riduzione dell’uso del tabacco entro il 2025 – avverte l’Oms – è necessario che più paesi implementino i programmi di controllo contro il fumo”. Ad oggi, sono 24 i paesi (per un totale di 694 mln di persone) che hanno introdotto un bando completo al fumo, ed altri 100 stanno per farlo. Ci sono però, anche, 67 Paesi che non prevedono divieti alla pubblicità e promozione del tabacco.Chiaro il messaggio del direttore generale dell’Oms, Margaret Chan: ”Se non serriamo i ranghi e vietiamo la pubblicità e la promozione del tabacco, adolescenti e giovani continueranno ad essere tentati dal consumo di sigarette per l’azione di un’industria del tabacco sempre piu’ aggressiva. Ogni paese ha la responsabilita’ di proteggere la propria popolazione”.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 10.07.2013
Luglio 10, 2013
principale
Comments Off
TUMORI MALIGNI CONSUMANO PIU’ GLUCOSIO

Cioccolata e bevande zuccherate potrebbero essere presto utilizzate come ‘spia’ per diagnosticare il cancro. E’ quanto suggerisce uno studio dello University College of London, pubblicato sulla rivista Nature Medicine.
Gli studiosi hanno messo infatti a punto una tecnica che identifica la malattia basandosi sul modo in cui lo zucchero viene assorbito dal corpo, scoprendo che i tumori maligni consumano piu’ glucosio (zucchero semplice) rispetto ai tessuti sani per ‘alimentare’ la propria rapida diffusione.
Riadattando la strumentazione utilizzata per la diagnostica per immagini, infatti, hanno scoperto che gli organi affetti a tumore assumevano rapidamente una colorazione brillante dopo che i pazienti consumavano qualcosa di dolce.
Un modo semplice e veloce per identificare la malattia, alternativo alle tecniche solitamente utilizzate che prevedono l’impiego di radiazioni, vietate alle donne in gravidanza e ai bambini. Su questa nuova metodologia sono ancora in corso dei trial clinici, concludono gli studiosi, ma i risultati finora ottenuti sono molto incoraggianti.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 09.07.2013
Luglio 4, 2013
principale
Comments Off
CON 7 ORE RISCHIO EVENTO FATALE RIDOTTO DEL 43%

Dormire fa bene al cuore: riposare almeno 7 ore per notte riduce il rischio di eventi cardiovascolari fatali e non (infarti e ictus) del 22% e riduce il rischio di quelli fatali del 43%. Unito ai quattro ‘must’ della prevenzione – esercizio fisico, dieta corretta, non fumare e consumare pochissimi alcolici – un buon sonno riduce il rischio di infarti e ictus del 65% e dell’83% di quelli fatali. Lo dimostra un maxi-studio olandese pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology.
E’ come dire che se tutti i partecipanti allo studio avessero aderito ai cinque corretti stili di vita, il 36% degli eventi cardiovascolari (cioe’ oltre uno su 3) e il 57% di quelli fatali (oltre la meta’) avrebbero potuto teoricamente essere prevenuti o quantomeno ritardati nel tempo.
Coordinati da Monique Verschuren dell’Istituto Nazionale di Salute Pubblica e dell’Ambiente, gli esperti hanno seguito un campione di circa 15 mila individui di entrambi i sessi per parecchi anni, tutti senza problemi cardiovascolari all’inizio dello studio. Ne hanno monitorato le abitudini e gli stili di vita e rilevato che l’abitudine a dormire almeno sette ore per notte e’ associata a una riduzione del rischio di infarti e ictus del 22% e a una riduzione del 43% dei casi fatali.
Unitamente al rispetto degli altri 4 tradizionali consigli di prevenzione (no a alcol e fumo, ginnastica e alimentazione sana), il sonno riduce il rischio di eventi cardiovascolari del 65% e di quelli fatali dell’83%.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 03.07.2013
Luglio 2, 2013
principale
Comments Off
NON SOLO RUGHE, MA ANCHE CAMBIAMENTO PROFILO OSSEO VISO

Se si fumano 35 pacchetti di sigarette in un anno (circa 2,9 al mese) e ci si espone anche al sole per due ore al giorno il rischio di invecchiamento precoce e’ 11,4 volte superiore rispetto a chi non fuma e a chi prende meno tintarella. E fumare 20 sigarette al giorno equivale ad accumulare 10 anni di rughe. Lo spiegano una serie di studi dedicati all’invecchiamento della pelle a causa del fumo, pubblicati sull’ultimo numero di Cosmetic & Toiletries Science Applied. ”Altri studi svolti su gemelli, monozigoti ed eterozigoti, fumatori e no, hanno mostrato un invecchiamento della pelle proporzionale al numero di sigarette fumate”, sottolinea Howard Maibach, dermatologo alla University of California School of medicine di San Francisco, autore di uno di questi studi. La ‘smoking face’ include non solo le rughe del viso ma anche, precisa Maibach, ”prominenza del profilo osseo del viso, pelle atopica e carnagione arancio-violacea. La nicotina riduce i livelli di ossigeno nei tessuti, induce vasocostrizione, incrementa l’adesione cellulare, inibisce il turn-over dei cheratinociti e stimola la degradazione del collagene”.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 02.07.2013