Veronesi: dal cancro si guarisce

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“DAL CANCRO SI PUO’ GUARIRE”. E’ il messaggio lanciato da Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia, intervenendo al consueto appuntamento “RomaIncontra” all’auditorium Ara Pacis, dal titolo “Dopo il cancro, la vita. La sfida scientifica e umana di trasformare il cancro in malattia cui sopravvivere”. Lo spunto della discussione, che ha visto coinvolti esperti scientifici e medici, è il nuovo libro di Veronesi “Il primo giorno senza cancro”, in cui l’oncologo spiega che negli anni ’50 solo il 25% degli ammalati riusciva a salvarsi; alla fine degli anni ’80 la percentuale aumentava al 40% ed oggi si è raggiunta la quota del 60%. Un dato che non ci dà comunque gioia, perchè ci dice che c’è ancora un 40% che non sopravvive, ma comunque un numero che indica quale grande sforzo sia stato fatto. Abbiamo fatto un lungo percorso, e siamo ancora impegnati per far capire ai pazienti che la malattia va affrontata e che bisogna lottare con fiducia”.

Ufficio Stampa LILT Ragusa

Un italiano su tre mangia per stress e non per fame

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CIBO NUOVA “VALVOLA SFOGO” IN TEMPI CRISI ECONOMICA

‘Mangia che ti passa’. Un detto delle nonne che nasconde una verita’, se oltre un italiano su tre mangia per stress e non per fame. Il dato emerge da un sondaggio online dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (www.eurodap.it) al quale hanno partecipato 600 persone tra i 18 e i 65 anni. L’obiettivo era appunto quello di osservare il comportamento delle persone nel rapporto con il cibo in un momento storico e sociale caratterizzato da una serie di stress per motivi contingenti, a partire dalla crisi economica. ”Per il 40% delle persone che hanno partecipato al sondaggio – afferma Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente Eurodap – il cibo viene utilizzato troppo spesso come una valvola di sfogo allo scopo di sedare livelli di ansia troppo elevati”.
Tesi che l’esperta spiega nel libro “Stress&Dieta – consigli e rimedi per vivere al meglio”, Kowalki Editore, scritto con il nutrizionista Giorgio Calabresi.
Dal sondaggio è emerso che queste persone fanno loro stesse la spesa e nel loro carrello non mancano mai cibi dolci o alimenti super calorici. Mangiano in maniera frettolosa, dichiarano di gustare solo ‘qualche volta’ i cibi che mangiano.
Raramente smettono di mangiare quando si sentono sazie. Questo comportamento viene adottato in modo particolare la sera, quando la corsa del vivere quotidiano si placa. Si è anche rilevato che questo atteggiamento disfunzionale nei confronti del cibo è frutto spesso di un particolare stato emotivo, ansioso o depresso, stressato o triste.
”Si tratta di individui che non hanno regole nel loro regime alimentare – spiega Vinciguerra – per le quali ogni emozione negativa o stato d’animo non sereno tende ad essere compensato con il ricorso all’alimentazione”. Il punto e’ che ”in un momento di profonda crisi economica come quella che sta vivendo il nostro Paese – aggiunge la psicoterapeuta – il cibo per molti rimane l’unica valvola di sfogo, poiche’ compensazioni di altro tipo, come vacanze e acquisti, stanno subendo una evidente contrazione”. Il consiglio, come spiega Vinciguerra nel nuovo libro, e’ dunque quello di ”spostare l’attenzione sul rapporto con se stessi, cercando di ‘rallentare’ i ritmi di vita che ci portano allo stress”. Si scoprira’ cosi’ che il rapporto con il cibo , e quindi anche il dimagrire, e’ prima di tutto una ”questione di testa”. 

da ANSA.IT  Salute&Benessere del 26.06.2012

Medicina: calamite per dirigere farmaci anti cancro.

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L’uso di calamite e di nanoparticelle magnetiche per somministrare con precisione mirata i farmaci contro il cancro puo’ aiutare a ridurre i gravi effetti collaterali della chemioterapia convenzionale, che attacca le cellule sane oltre a quelle cancerose. Scienziati dell’Universita’ di Sydney, con la collaborazione di ricercatori in Scozia, hanno sviluppato un metodo per inserire una minuscola anima di ossido di ferro di appena 5 nanometri (un millesimo del diametro di un capello umano)in un farmaco anticancro, usando poi calamite per dirigerlo nell’area richiesta. In alternativa, si potra’ impiantare un piccolo ma potente magnete nel tumore, e dirigere cosi’ il farmaco verso le cellule cancerose.
Il metodo, scrive il prof Nial Wheate sulla rivista Inorganica Chimica Acta, potra’ ridurre gli effetti collaterali per i pazienti di cancro. ”Molti degli effetti associati alla chemioterapia si verificano perche’ i farmaci si diffondono nell’organismo, uccidendo organi sani oltre al cancro. Questa tecnologia potra’ ridurre sostanzialmente e anche eliminare i disturbi come perdita dei capelli, nausea, vomito, calo dei globuli rossi e maggior rischio di infezioni”, aggiunge.
Quando gli studiosi hanno posizionato una calamita sotto una piastrina contenente cellule cancerose, il farmaco ha distrutto solo le cellule vicino al magnete, lasciando illese le altre.
”Sara’ possibile dirigere con precisione in quale parte del corpo il farmaco e’ destinato”, scrive Wheate.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 25.06.2012

Una “banca della parrucca” per donne in chemioterapia.

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Hanno sfilato in 6 per la prima volta, insieme ad altrettante modelle professioniste. Tutte con la parrucca in testa. Ma le prime la portavano perche’ hanno perso i capelli per la chemioterapia. Timide ma con passi decisi sulla passerella, orgogliose di farsi vedere e lanciare un messaggio di speranza e coraggio per chi combatte contro una malattia insidiosa come il cancro.
Si e’ presentata cosi’ a Roma, durante una serata di raccolta fondi per la ricerca contro i tumori, la ‘Banca della parrucca’, una sorta di catena di solidarietà tra le donne, realizzata dalla Fondazione Prometeus.
”L’iniziativa e’ partita quest’anno – spiega Daniela, una delle volontarie dell’associazione che ha messo in piedi il progetto. Durante le cure, in una fase delicata della loro vita, le donne sono disorientate, non sanno dove andare e molte non si possono permettere di spendere cifre che vanno dai 500 ai 2000 euro per l’acquisto di una parrucca. Altre, finita la chemio, le hanno dismesse e le conservano e abbiamo pensato di utilizzarle.
Cosi’ e’ nata la banca e il progetto My beautiful project insieme alla Tricostarc. Le parrucche vengono raccolte, sistemate e igienizzate e messe a disposizione gratuitamente di altre donne che per motivi economici si troverebbero in difficoltà, con il solo vincolo di farle rientrare alla banca quando non ne avranno piu’ bisogno. Ad ogni parrucca il donatore potrà anche attribuire un nome. ”Questa gara di solidarieta’ sta andando molto bene cosi’ come il progetto di adozione di un ricercatore – dice Lucio Fortunato, presidente della Fondazione e chirurgo oncologo all’ospedale San Giovanni di Roma. La ricerca, la cura e la solidarieta’ sono i tre pilastri per combattere i tumori”. 

da ANSA.IT Salute&Benessere del 24.06.2012

Tumori: OMS, gas scarico motori diesel causano cancro.

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Le prove scientifiche mostrano dunque che l’esposizione alle emissioni di scarico dei motori diesel e’ associata ad un aumentato rischio di cancro al polmone e per questo tali gas sono stati classificati nel gruppo 1, quello delle sostanze cancerogene. Secondo Portier, ”l’ esposizione a questa miscela di prodotti chimici deve essere ridotta in tutto il mondo”’.
In precedenza, nel 1988, la Iarc aveva classificato i gas di scarico diesel nel gruppo 2, come ”probabilmente cancerogeni per l’uomo”.
Gli esperti hanno anche notato una associazione con un rischio accresciuto di cancro alla vescica, ma ”sulla base di elementi piu’ limitati”.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 12.06.2012

Fumo:migliaia di bimbi non nati a causa di sigarette.

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Ogni anno sono migliaia in Italia i bambini che non nascono, o che vengono al mondo con problemi di salute, a causa del fumo. Lo ricorda nella Giornata mondiale contro il tabacco l’International Centre on Birth Defects and Prematurity di Roma, che collabora con l’Oms proprio nel campo della salute infantile.

Quello stilato dagli esperti del centro e’ un vero e proprio bollettino di guerra: ogni anno sono 2700 i casi di infertilita’ femminile causata dal fumo, 1200 le gravidanze ectopiche, in cui l’embrione non si annida, 500 casi di placenta previa e altri 500 distacchi della placenta, 860 i nati pretermine e 1000 quelli sottopeso, 66 i nati morti e 20 le morti improvvise: “A questo si aggiunge l’ultimo dato scoperto in ordine di tempo – sottolinea Pierpaolo Mastroiacovo, direttore del centro – cioe’ che quasi 4 mila casi di obesita’ infantile sono dovuti proprio all’esposizione al fumo durante la gravidanza”.

Secondo l’esperto le future mamme dovrebbero smettere di fumare non quando scoprono la gravidanza, ma quando la programmano: “Il 25% delle donne che scoprono di essere in gravidanza fuma, e di queste circa il 60% smette – spiega l’esperto, che ha raccolto tutte le indicazioni nel sito www.primadellagravidanza.it – se si smette quando lo si scopre pero’ si e’ gia’ all’ottava settimana, quando la parte piu’ delicata dello sviluppo dell’embrione e’ gia’ avvenuta, e quindi non si evita il rischio di malformazioni”.

Il consiglio di smettere pero’ vale anche per i futuri papa’: “Le sigarette abbassano il numero e la qualita’ degli spermatozoi, il che rende piu’ difficile iniziare la gravidanza – spiega Mastroiacovo – inoltre e’ dimostrato che i figli di padri fumatori hanno un maggior rischio di leucemia, perche’ l’embrione ‘si ricorda’ delle modifiche epigenetiche dello spermatozoo che l’ha generato.

da ANSA.IT Salute&Benessere del 31.05.2012

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