Maggio 31, 2012
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LA STRATEGIA DI DIFESA DAI TUMORI STA NEL CAMBIARE IL NOSTRO AMBIENTE INTERNO, BASTA TORNARE ALLE ABITUDINI ALIMENTARI DEI NOSTRI NONNI.
“Non di solo pane vive l’uomo”, dice qualcuno il cui interesse principale è il nutrimento dell’anima. Non di pane tout cort, specie se prodotto con dannose farine eccessivamente raffinate, aggiunge il professor Franco Berrino, medico milanese luminare di epidemiologia che ha dedicato la sua vita alla lotta e alla prevenzione dei tumori, dirigendo il Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Tumori del capoluogo lombardo. Il suo intervento ha aperto con la massima autorevolezza il ciclo di incontri formativi progettati dalla sezione provinciale di Ragusa della LILT, finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prevenzione dei tumori e delle malattie cronico degenerative, mediante periodiche “Pillolle di Educazione Sanitaria”. Con il patrocinio dei padroni di casa, la presidentessa ed il vicepresidente della LILT ragusana Maria Teresa Fattori e Lorenzo Gafà, il prof. Berrino ha illustrato i risultati delle proprie ricerche discutendo davanti ad un pubblico vasto ed estremamente interessato e curioso sul tema “Le strade della prevenzione”. Tra queste la principale, la via maestra per aggirare il rischio di ammalarsi, passa dalla buona tavola. Spiega infatti il dottore: “La strategia di difesa sta nel cambiare il nostro ambiente interno: basta tornare alle abitudini alimentari che caratterizzavano la dieta mediterranea seguita dal vostri nonni qui in Sicilia. Dalla natura è sempre venuto tutto il cibo che la gente consumava fino a 60 anni fa: recuperiamo la tradizione di raccogliere le erbe selvatiche in campagna e mangiare prodotti vegetali non industrialmente raffinati quali cereali, legumi, verdure e frutta sì da rallentare la velocità del metabolismo nell’assorbimento degli zuccheri. Un tumore per svilupparsi ha bisogno di trovare nel corpo un ambiente favorevole, ossia una cellula dal Dna danneggiato: una cellula tumorale poi si nutre assorbendo glucosio 10-15 volte in più rispetto ad una cellulla sana; è bene dunque che la glicemia sia bassa. Tra le donne, per esempio, quelle che si ammalano di più di tumore al seno sono quelle con alti valori di insulina e glicemia. L’alimentazione è cambiata: eccediamo perchè siamo la prima generazione che non ha conosciuto la carestia, ma paradossalmente questo benessere rischia di trasformarsi in una nemesi”. Altrettanto rischioso, anche per il fattore obesità, l’abuso di proteine d’origine animale. Dato questo che a sorpresa ci riguarda da vicino: statisticamente risulta che i centri LILT di grandi città come Totino, Firenze e Napoli registrano tra i cittadini da loro seguiti un consumo di carni rosse inferiore a quello riscontrato a Ragusa. La nostra città, inoltre, è direttamente impegnata nella ricerca pratica dal momento che ragusano è uno dei 500mila componenti della coorte di volontari europei tenuti sotto osservazione dagli studiosi per verificare la relazione tra insorgenza di malattie ed alimentazione. Quali sono pertanto, i consigli dell’esperto? “Bisognerebbe andare al supermercato con la propria bisnonna, ed evitare accuratamente tutto ciò che lei non riconosce come cibo, - esorta Berrino, tra il serio e il faceto – non comprare i cibi le cui etichete contengano più di cinque ingredienti, le bevande zuccherate, le carni conservate e i prodotti chimici troppo raffinati come zucchero bianco e farina 00, veri e propri nemici della vita, così come quelli ad alta densità calorica: praticamente tutti quelli raccomandati in tv”.
di Amelia Cartia da LA SICILIA del 31.05.2012
Maggio 30, 2012
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”Il consumo di tabacco e’ in aumento, anche perche’ vi sono poche ex-fumatrici ed e’ invece in crescita il numero di giovani che fumano. L’impatto della legge Sirchia e’ stato di breve durata”. A dirlo Silvio Garattini, Direttore dell’Istituto ‘Mario Negri’ di Milano, che sul numero del settimanale Oggi in edicola domani, propone di aumentare il prezzo delle sigarette.
”Ci si era illusi che la legge Sirchia, che vietava il fumo in pubblico – spiega in occasione della Giornata mondiale senza tabacco – avesse grande impatto nel convincere i fumatori a smettere questa cattiva abitudine, ma purtroppo l’impatto e’ stato di breve durata. Occorre aumentare il prezzo delle sigarette, perche’ questo e’ certamente un modo efficace per diminuire i consumi. La crisi attuale e’ un’ottima occasione, anche perche’ si aumenteranno le entrate dello Stato e nel lungo termine si diminuiranno le spese per il Servizio Sanitario Nazionale, che avra’ meno malattie da curare”.
Garattini propone inoltre di mettere a disposizione dei fumatori preparati di nicotina per non aver bisogno della sigaretta. ”E’ vero che in questo modo non si cura la tossicodipendenza – conclude – ma e’ altrettanto vero che si riduce considerevolmente l’intossicazione da sostanze cancerogene ed infiammatorie responsabili per vari tipi di tumore, infarti cardiaci e gravi malattie respiratorie”.
da ANSA.IT del 29.05.2012
Maggio 30, 2012
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RISCHIO MELANOMA RIDOTTO FIN DEL 46% PRENDENDO QUESTI FARMACI
L’aspirina e altri antidolorifici (come ibuprofene e simili) sembrano efficaci anche nel prevenire il cancro alla pelle (nelle sue varie forme tra cui la più aggressiva, il melanoma): il rischio melanoma si riduce dal 13% al 46% per chi assume aspirina (più a lungo viene assunta più si riduce il rischio). E’ quanto dimostra una ricerca pubbblicata sulla rivista Cancer da Sigrún Alba Johannesdottir dell’università danese di Aarhus.
L’ aspirina, anche nelle piccole dosi date come prevenzione cardiovascolare (l”aspirinettà) è stata negli ultimi anni protagonista di numerosi studi che indicano il suo effetto preventivo contro vari tumori, in primis il cancro al colon. Il nuovo studio ha considerato dati su oltre 18.000 persone cui è stato diagnosticato un cancro alla pelle, sia melanoma sia forme meno aggressive, tra 1991 e 2009.
Il consumo di antidolorifici di questi soggetti è stato messo a confronto con quello di individui simili per età e per altri fattori ma sani. E’ emerso che i sani hanno assunto aspirina e altri antidolorifici nel corso del la loro vita con probabilità maggiore dei pazienti oncologici. Facendo i dovuti calcoli è emerso che l’assunzione di antidolorifici può ridurre il rischio melanoma dal 13 al 46%. Il motivo potrebbe essere che gli antidolorifici arrestano vari processi infiammatori spegnendo degli enzimi, che, guarda caso, hanno un ruolo chiave nello sviluppo del cancro alla pelle.
da ANSA.IT del 29.05.2012
Maggio 28, 2012
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UCCIDE OGNI ANNO 600mila NON FUMATORI, IL 40% DEI BAMBINI VI SONO ESPOSTI
I bambini esposti al fumo delle dei genitori possono subire danni irreversibili alla salute molto piu’ tardi in eta’ adulta, con piu’ alto rischio di attacchi cardiaci e ictus. Secondo uno studio guidato da ricercatori australiani, i bambini esposti al fumo passivo perdono elasticita’ nelle arterie, un indice premonitore di cattiva salute cardiovascolare.
Era gia’ noto che il fumo passivo e’ dannoso per i bambini, ma lo studio condotto dall’Istituto di ricerca Menzies della Tasmania, con la collaborazione di colleghi finlandesi, e’ il primo condotto su scala internazionale che abbia esaminato gli effetti di lungo termine sui vasi sanguigni. ”Le sostanze chimiche nel fumo interagiscono con la parete dei vasi e possono impedire loro di espandersi e contrarsi correttamente” ha detto l’autrice della ricerca Seana Gall alla radio Abc. I ricercatori in Australia e in Finlandia hanno utilizzato i dati di due importanti studi della popolazione, che hanno raccolto i dati sullo stato di salute dei partecipanti durante l’infanzia e di nuovo 20 anni dopo. ”Abbiamo osservato che chi era stato esposto nell’infanzia al fumo dei genitori aveva arterie meno elastiche. E questo non era spiegato da differenze in fattori classici di rischio, come lo status di fumatore della persona stessa. E l’effetto e’ stato osservato fino a 27 anni dopo, il che suggerisce conseguenze di lungo termine e irreversibili del fumo passivo nell’infanzia”, ha aggiunto.
Il fumo passivo uccide ogni anno piu’ di 600 mila non fumatori nel mondo, mentre il 40% dei bambini vi sono esposti regolarmente, osserva Gall. La piu’ alta prevalenza del fumo e’ inoltre osservata nell’eta’ in cui le persone diventano genitori per la prima volta ed e’ motivo di preoccupazione.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 28.05.2012
Maggio 25, 2012
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DAL 25 AL 31 MAGGIO LA SETTIMA EUROPEA CONTRO IL CANCRO
Intervenendo sui principali fattori di rischio, quali alcol, fumo, alimentazione e attivita’ fisica, si puo’ ridurre il rischio di avere un cancro anche fino al 50%.
Lo ricorda Wendy Yared, direttrice dell’Associazione delle leghe europee contro il cancro, in occasione della Settimana europea contro il cancro, che si celebra da domani al 31 maggio, con un messaggio pubblicato sul sito della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo). ”Il cancro si puo’ prevenire – sottolinea – Questo e’ l’importante messaggio che le leghe contro i tumori e le organizzazioni che collaborano vogliono diffondere in tutta Europa durante la Settimana europea contro il cancro.
Continueremo a ricordare agli europei, e non solo, che possono individualmente diminuire il rischio di avere un cancro di almeno il 33% (e fino al 50%, secondo un nuovo studio pubblicato nel marzo 2012) intervenendo sui principali fattori di rischio”. Yared ricorda anche che per combattere il cancro c’e’ il Codice europeo contro il cancro, ”che elenca una serie di cose che possiamo fare per prevenire questa malattia, tra cui quelle che abbiamo appena detto”.
Per coinvolgere i giovani e’ stato indetto un concorso, con cui li si invita ad inviare un video o un poster che incitino a prevenire il cancro. ”Con questa iniziativa – spiega – speriamo di indurli ad impegnarsi e di imparare da loro come fare qualcosa che finora non ci e’ riuscito molto bene, e cioe’ raggiungere le nuove generazioni. Stiamo anche collaborando con le varie leghe europee per organizzare dei flashmob”. Un flashmob, coordinato dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori, si terra’ ai piedi della scalinata di Piazza di Spagna a Roma il 26 maggio, in vista della conferenza ufficiale della Settimana europea contro il cancro che si terra’ il 31 maggio presso il ministero della Salute italiano.
da ANSA.IT Salute&Benessere del 24.05.2012
Maggio 24, 2012
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DAI, SPEGNILA!
Il 31 maggio è la Giornata Mondiale senza Tabacco indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ed organizzata dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Denunciare “le interferenze dell’industria del tabacco” per indebolire la Convenzione Quadro dell’OMS, è il tema scelto per quest’anno. La Convenzione, infatti, vincola i 170 Paesi (che vi hanno aderito con impegni precisi) a proteggere le persone dall’esposizione al fumo di tabacco, informarle dei rischi che corrono in termini di salute, aiutare coloro che vogliono smettere di fumare. Per questo rappresenta una tappa fondamentale per la difesa della salute pubblica. L’epidemia di tabacco uccide oltre 6 milioni di persone nel mondo. In Italia le morti dovute alle conseguenze del fumo sono 83mila l’anno. E non solo per il tumore al polmone e ad altri organi, ma anche per i gravi danni causati all’apparato respiratorio e cardiocircolatorio. Spegnere la sigaretta si può. E si deve!
Quest’anno la LILT celebra i suoi 90 anni di impegno a favore principalmente della Prevenzione. 90 anni sempre in primo piano nella lotta al tabagismo, con campagne di corretta informazione sui danni alla salute provocati dal fumo.
“Dai, spegnila!” esorta la Campagna di sensibilizzazione 2012. Perchè, se lo fai, allora i battiti del cuore si normalizzano, aumenta l’ossigeno nel sangue, migliora il respiro, migliorano olfatto e gusto. E si riduce il rischio di tumore al polmone. Sono tutti ottimi motivi!
Le 106 Sezioni Provinciali LILT, i 395 punti Prevenzione/Ambulatori e gli oltre 25 mila volontari sono a disposizione di chiunque desideri dire basta alla sigaretta, per consigliare, informare, aiutare e distribuire l’utilissima guida sui danni del fumo e come fare per smettere di fumare.
La linea verde SOS LILT 800.998877 (risponde dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,00 alle ore 17,00) mette a disposizione un’equipe di esperti composta da medici e psicologi per indirizzare ai Gruppi per la Disassuefazione dal Fumo e indicare i centri specializzati più vicini a Voi.
A Ragusa: Sezione Provinciale LILT tel. 0932.229128