Tumore al seno: calo tasso mortalità del 7% in Ue e in Italia.
Febbraio 15, 2012 11:12 am principaleSTUDIO MARIO NEGRI, IN PROSSIMO FUTURO ANCHE MEGLIO.
Il tumore al seno rimane la principale causa di mortalita’ per cancro nelle donne dell’Unione Europea. Tuttavia il tasso di mortalita’ per il cancro alla mammella e’ diminuito del 7% tra il 2002 e il 2006, passando da 17,9 a 16,7 donne ogni 100mila. Un andamento osservato anche in Italia, come ha rilevato lo studio condotto dal Dipartimento di Epidemiologia dell’Istituto ‘Mario Negri’ e pubblicato sulla rivista ‘The Breast’. In Italia, la riduzione nella mortalita’ totale e’ stata del 7,5% nel quinquennio considerato. Nel 2007, la mortalita’ e’ stata di 16,2 donne ogni 100mila, con 11.916 decessi. ”Lo studio – spiega Cristina Bosetti, ricercatrice del Mario Negri – indica una costante riduzione nella mortalita’ per tumore della mammella in Europa negli ultimi 25-30 anni, come negli Stati Uniti. Cio’ e’ dovuto principalmente ai progressi nella terapia”. I cali piu’ significativi sono stati osservati nei Paesi del Nord Europa (-38% nel Regno Unito), mentre sono stati piu’ modesti nei Paesi del Centro ed Est Europa, dove la mortalita’ e’ risultata in crescita fino alla fine degli anni ’90. La diminuzione nella mortalita’ e’ stata piu’ evidente nelle donne giovani (-11,6% tra i 20 e 49 anni nell’Ue), mentre si e’ ridotta con l’avanzare dell’eta’ (-6,6% tra 50-69 anni, -5% a 70-79 anni). Un trend positivo iniziato gia’ nel decennio precedente, dove la letalita’ del tumore al seno era calata di oltre il 15% nell’Ue, dalla fine degli anni ’80 all’inizio degli anni 2000.
Gli andamenti piu’ favorevoli nelle giovani donne suggeriscono che la mortalita’ complessiva di questa patologia in Europa si ridurra’ ulteriormente in futuro. Nell’Ue si stima una diminuzione del 9% tra il 2006 e il 2012, un tasso di mortalita’ attorno a 15 ogni 100mila donne e circa 88mila decessi. ”A fine 2012 – conclude Bosetti – saranno oltre 25mila i decessi evitati ogni anno in Europa rispetto alla mortalita’ degli anni ’80”.
da ANSA.IT – Saluteebenessere – del 13.02.2012