Ambulatorio LILT ad Acate

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Si è attivato lo scorso novembre 2011 l’ambulatorio senologico di Acate, ospitato presso i locali dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Via Vittorio Veneto, 98. Il giovedì mattina il Dr. Giuseppe Calcagno, senologo della LILT di Ragusa, sottoporrà a visita di controllo al seno le donne di Acate che avranno prenotato la visita telefonando al n°0932.229128.

Fumo: in Australia pacchetti anonimi e con foto choc

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(da Ansa.it del 21.11.2011)

SYDNEY – La legge introdotta dal governo laburista australiano, che obbliga le compagnie del tabacco a confezionare le sigarette in pacchetti anonimi, ha superato l’esame del parlamento dopo il voto di oggi della Camera dei Rappresentanti, e subito deve affrontare la prima sfida legale, da parte del colosso del tabacco Philip Morris. Da dicembre 2012 l’Australia diventera’ la prima nazione al mondo a imporre che sigarette e sigari siano venduti in pacchetti ‘deterrenti’, senza marca e di colore olivastro, il colore meno attraente secondo un’apposita ricerca, e coperti da immagini a forti tinte sui danni del fumo alla salute. Da quando e’ stato annunciato, il piano ha incontrato fiera opposizione dalle compagnie del tabacco, che contestano l’autorita’ del governo a rimuovere i marchi dai pacchetti. La Philip Morris ha presentato oggi stesso un’istanza di arbitrato, invocando il trattato bilaterale con Hong Kong sugli investimenti e chiedendo risarcimenti di miliardi di dollari, per la perdita del marchio e di investimenti in Australia. ”Il governo ha introdotto questa legge pur non potendo dimostrare che sia efficace nel ridurre il fumo e ha ignorato le gravi preoccupazioni sollevate in Australia e in campo internazionale riguardo alla legalita’ dei pacchetti uniformi”, ha detto una portavoce della compagnia. Intanto la British American Tobacco Australia ha preannunciato una causa in Alta Corte affermando che e’ incostituzionale che il governo rimuova i marchi di fabbrica e altra proprieta’ intellettuale senza risarcimento. Ma ministro della Sanita’ Nicola Roxon conferma che il governo non si fara’ intimidire ed e’ pronto a una lotta senza quartiere per proteggere la salute dei cittadini.

Tumori: in Lombardia una “rete di sicurezza” perfeziona il percorso di cura.

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(da ANSA.it Salute&Benessere del 05.11.2011)

Per un paziente che scopre di avere un tumore il percorso di cura può essere difficile quanto camminare su un filo sospeso nel vuoto. E’giustamente spaventato, insicuro, e vorrebbe una “rete di sicurezza” che lo protegga durante quello che è un vero e prorio salto nel buio. Questa rete esiste in Lombardia. Si chiama Rete oncologica lombarda (Rol), nome complesso per una funzione tanto semplice quanto efficace: portare le cure contro i tumori ovunque, e al massimo livello possibile, perchè ogni paziente si senta sempre al sicuro durante tutto il suo percorso di guarigione. Per capire appieno il funzionamento della Rol è utile fare un esempio: se un paziente ha bisogno di effettuare un esame diagnostico, può farlo nel suo ospedale di riferimento, dove però può succedere che la lista d’attesa sia un pò più lunga. Ma può fare lo stesso identitico esame anche in una qualsiasi altra struttura regionale dotata delle stesse strumentazioni: la parola chiave è “identico”, perchè grazie alla rete Rol tutti i centri condividono le stesse procedure e protocolli, garantendo quindi che l’esame sia stato svolto al meglio. In parole povere, il malato potrà anche fare l’esame in una struttura diversa, ma è come se l’avesse fatto nel solito ospedale………………………. Un sistema del genere ha diversi vantaggi: ad esempio, non è più necessario andare nelle grandi città per ricevere le cure migliori, ed è possibile abbattere le attese per un esame perchè si può contare su molti centri tra loro equivalenti. E il sistema così efficiente che, in Lombardia, un terzo dei pazienti oncologici proviene da un altro territorio. “Ecco perchè il cittadino viene anche da fuori Regione - spiega Luciano Bresciani assessore alla sanità della Regione Lombardia – per riuscire ad avere la multidisciplinarietà delle funzioni, in sinergia. Questa è la direzione della Regione Lombardia, che sta strutturando il sistema in orizzontale, dove c’è un coordinamento che non è affatto centralizzazione. Con questo, stiamo davvero trasformando la sanità lombarda”.

SI E’ RIUNITA LA CONSULTA NAZIONALE FEMMINILE LILT

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Lo scorso 8 novembre, presso la Sede Centrale LILT di Roma, si è riunita la Consulta Nazionale Femminile, alla quale hanno partecipato la Dr.ssa Margherita Colnaghi Fazio, Presidente della CNF, la Prof. Isabella Rauti Alemanno, Vice Presidente CNF, ed i Consiglieri Dr.ssa Maria Ottaviano, Prof. Maria Teresa Villanova, Sig.ra Maria Teresa Fattori e Avv. Annalaura Giannelli. Tra gli argomenti ampiamente discussi, il progetto per l’istituzione di un concorso letterario a premio con argomento “il prima e il dopo malattia”. Si è anche stabilita la redazione di un documento, firmato dalla Consulta Femminile LILT e contenente le principali regole contro il carcro, da far sottoscrivere trasversalmente alle donne impegnate in politica e che ricoprono importati incarichi istituzionali. In programma anche l’organizzazione di corsi di formazione per i psicologi impegnati nella riabilitazione delle donne operate al seno e l’organizzazione di un Convegno Nazionale sulla Medicina di Genere. In previsione della Giornata Mondiale contro il Tabacco, la Consulta Nazionale Femminile della Lega Italiana per la Lotta contro i tumori, si è impegnata ad organizzare una manifestazione autonoma di forte significato simbolico. Si è, inoltre, programmato un incontro con tutte le referenti provinciali della Consulta Femminile, da tenersi nel corso del prossimo mese di gennaio, per coinvolgere attivamente tutte le sedi provinciali della LILT nelle iniziative concordate. A conclusione dell’incontro si è proceduto alla nomina del Presidente della LILT di Ragusa, Maria Teresa Fattori, a Referente della Consulta Femminile Nazionale per le Macro Aree delle regioni di Sicilia, Calabria e Sardegna.

UTILIZZANDO “L’ENERGIA SU MISURA” SI SCOPRONO I TUMORI SIN DALL’INIZIO

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(di Angelo Torrisi da LA SICILIA del 13.11.2011)

AL CENTRO CATANESE HUMANITAS LA PET CONSENTE DI RILEVARE LE ALTERAZIONI.

C’è un nuovo modo di concepire la diagnosi e il trattamento dei tumori, per riuscire a scoprirli in anticipo e per controllare – in maniera quasi istantanea – se la radioterapia e chemioterapia stanno funzionando. Questo nuovo modo è rappresentato dalla Pet, o tomografia di emissione a positroni: si tratta di un esame veloce, sicuro ed efficace, che permette di diagnosticare per tempo le neoplasie e aiuta a definire il percorso terapeutico migliore per ogni paziente. Si tratta di una metodica di medicina nucleare utilizzata nel centro catanese di oncologia “Humanitas” che, grazie a apparecchiature specifiche, consente di tracciare la distribuzione di una sostanza radioattiva somministrata in piccole dosi al paziente. Il radiofarmaco viene assorbito dalla lesione tumorale, rendendo più facile la sua identificazione e il monitoraggio della sua evoluzione. Nell’apposito tomografo la Pet si combina con una Tac, in maniera da coniugare le informazioni morfologiche con quelle funzionali e metaboliche. L’obiettivo è rilevare le alterazioni del metabolismo cellulare e identificare quindi facilmente le lesioni presenti, in base alle caratteristiche biomolecolari. “Le indicazioni fornite dalla Pet sono complementari a quelle che si possono ottenere con una Tac, a esempio vitalità dei tessuti e volumi, rendendo più semplice la definizione del percorso clinico del paziente”, spiega il dott. Sergio Sportelli, responsabile del servizio di Medicina Nucleare di Humanitas di Oncologia, che continua:“La localizzazione del tessuto neoplastico (quindi della malattia) diventa semplice e estremamente precisa; i macchinari di ultima generazione sono in grado di scoprire lesioni tumorali di dimensioni anche inferiori ai 5mm se l’assorbimento del radiofarmaco è sufficientemente elevato. Questo consente di diagnosticare la malattia in fasi molto precoci, quando altri esami darebbero risultati ancora negativi, e permette di trattare il tumore con notevole anticipo. La Pet inoltre rende molto più rapida anche la valutazione della risposta del paziente alla terapia, sia radiologica sia farmacologica, consentendo di evitare alcuni esami di accertamento e risparmiando, in tal modo, tempo e risorse. E’ un esame sicuro, che è possibile ripetere molte volte senza alcuna controindicazione”. L’esame dura 15/20 minuti. Non richiede una particolare preparazione eccetto una buona idratazione e il digiuno da 4/6 ore. “La Pet/Tc è un esame poco invasivo e non è pericoloso nè doloroso per il paziente” spiega il dott. Demetrio Aricò, responsabile della Pet. “L’unico disagio è il fastidio provocato dalla puntura dell’ago dell’iniezione, attraverso il quale viene somministrato il radiofarmaco che si fissa all’organo esaminato. La quantità di radioattività iniettata, inoltre, è molto piccola e la dose cui si viene sottoposti è paragonabile a quella dei più comuni esami radiologici. Le sostanze utilizzate nella Pet non sono tossiche, generalmente non provocano effetti secondari e le manifestazioni allergiche sono estremamente rare. Basti pensare che il radiofarmaco più utilizzato, il fluorodesossiglucosio, mantiene la sua radioattività per sole due ore e viene smaltito in tempi molto rapidi. Una volta iniettato, si concentra in tutti i tessuti in proporzione del loro metabolismo glucidico: le cellule tumorali consumano glucosio fino a 30 volte più velocemente rispetto alle normali cellule circostanti, così lo stesso radiofarmaco diventa un agente tracciante ideale per la diagnosi di cancro, la sua stadiazione e il monitoraggio terapeutico.” Inoltre la Pet/Tc consente di selezionare i pazienti candidati alla radioterapia e valutare l’estensione e la posizione della massa tumorale. “Il radioterapista - spiega il dott. Carmelo Marino, esperto di fisica medica di Humanitas – ha la possibilità di eseguire trattamenti di tipo rapidarc, regolati direttamente attraverso le immagini ottenute con la Pet/Tc e, grazie alle procedure di centratura, è in grado di erogare con precisione millimetrica la massima dose di radiazioni sul tessuto neoplastico, risparmiando dunque gli organi sani circostanti”. Quindi, conclude il dott. Sportelli “studi internazionali hanno dimostrato che il corretto utilizzo di questa tecnologia semplifica le strategie terapeutiche e la gestione dei pazienti oncologici in più di un terzo dei casi”.

CONVEGNO “LA SALUTE PASSA ATTRAVERSO L’INFORMAZIONE”

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Si è concluso il consueto annuale appuntamento con la campagna “Nastro Rosa”, che ha visto, nel corso del mese di ottobre, tra le altre iniziative, anche il convegno, promosso dalla sezione provinciale della LILT di Ragusa in stretta sinergia con quella di Palermo, dal titolo “La salute passa attraverso l’informazione” tenutosi lo scorso 1°ottobre, presso la sala convegni dell’Avis di Ragusa.

Si è voluto organizzare il convegno con lo scopo di informare la popolazione, i medici e tutti gli operatori sanitari, sul ruolo primario che riveste lo sportello oncologico della LILT – ha dichiarato il Presidente LILT Maria Teresa Fattori, nel suo intervento d’apertura – Lo sportello, intitolato a “Diego Lamantia”, prematuramente scomparso per un cancro, sarà in grado di dare informazioni su strutture sanitarie specializzate, iter burocratici, invalidità, problemi legali, orientando il malato oncologico ed i familiari nell’iter successivo alla malattia”. Ha quindi preso la parola il Prefetto di Ragusa, Dr.ssa Giovanna Cagliostro, che, tra l’altro, ha invitato le donne “a ritagliarsi minuti preziosi di tempo da dedicare alla prevenzione” invitandole a contattare o recarsi presso gli ambulatori della LILT. Il Segretario Avis Provinciale di Ragusa, Franco Busetti, nel porgere il saluto ai convegnisti da parte di tutta l’Avis Iblea, ha messo in risalto come il volontariato sia “il riconoscimento del primato della persona” ribadendo“l’appoggio dell’Avis alle iniziative della LILT e, ringraziando per averla preferita tingendo di rosa, per tutto il mese di ottobre, grazie ad una particolare illuminazione, la facciata della Sede Avis di Ragusa”. Il Direttore Sanitario della LILT, Dr. Giuseppe Smecca, nella sua relazione d’apertura, ha tra l’altro ribadito che “con la nascita dello sportello oncologico, si ha intenzione di istituire, su tutto il territoria provinciale, una rete di volontari, debitamente formati, a cui i cittadini potranno rivolgersi per ogni necessità, garantendo altresì, un team di psicologi che darà supporto e consulenza. Verrà così garantito un maggiore ascolto dei bisogni ed una maggiore tutela dei diritti, difendendo, nel contempo, la dignità del malato oncologico”. Per i relatori, la Prof.ssa Bianca Calcagni de Wolanski, della sezione LILT di Treviso, ha parlato dell’attività dello sportello oncologico di Treviso, mentre il Dr. Davide Girelli, Psicoterapeuta e Psiconcologo, ha relazionato su “I bisogni del malato oncologico” e la Dr.ssa Valeria Conte del Dipartimento Salute Mentale dell’Asp 7 di Ragusa, ha trattato l’argomento “La cura delle relazioni per il malato oncologico, una sfida per un intervento globale”. Presenti ancje il mPresidente della Provincia Regionale di Ragusa, Ing. Giovanni Francesco Antoci ed il Vice Sindaco di Ragusa, Dr. Giovanni Cosentini, che nel porgere il saluto dell’Amministrazione Comunale ha rinnovato l’impegno di vicinanza e collabaorazione con la Sezione LILT di Ragusa. Moderatori del convegno il Dr. Marco Ambrogio, Chirurgo Toracico Asp 7 Ragusa ed il Dr. Salvatore Castellino Capo Dipartimento Oncologico Asp 7 Ragusa. Ha chiuso i lavori il Dr. Guglielmo Magro, già Primario Laboratorio Analisi Ospedale Maggiore di Modica.